
La scorsa settimana è stato pubblicato su “CA: A Cancer Journal for Clinicians” il resoconto annuale con il quale ogni anno l’American Cancer Society stima il numero dei nuovi casi di cancro e di decessi negli Stati Uniti, fornendo i dati più recenti sull’insorgenza e sugli esiti nella popolazione, utilizzando i dati di incidenza raccolti dai registri centrali dei tumori e i dati di mortalità raccolti dal “National Center for Health Statistics”.
Stando alle ultime statistiche, si prevede che nel 2023 negli Stati Uniti si verificheranno 1.958.310 nuovi casi di cancro e 609.820 decessi dovuti a tumori. L’incidenza del tumore della prostata è aumentata del 3% all’anno dal 2014 al 2019, dopo due decenni di declino, il che ha portato a ulteriori 99.000 nuovi casi; per il resto, tuttavia, le tendenze dell’incidenza sono più favorevoli per gli uomini che per le donne. Ad esempio, dal 2015 al 2019 il tumore al polmone nelle donne è diminuito ad un ritmo pari alla metà di quello degli uomini (1,1% contro 2,6% annuo), mentre i tumori al seno e al corpo dell’utero hanno continuato ad aumentare, così come il tumore al fegato e il melanoma, entrambi stabilizzati negli uomini di età pari o superiore ai 50 anni e diminuiti negli uomini più giovani.
Fig. 1 – Trend nell’incidenza e nella mortalità per cancro negli USA suddivisi per genere.
Tuttavia, tra il 2012 e il 2019 si è registrato un calo del 65% nell’incidenza del cancro della cervice tra le donne di 20 anni, la prima coorte a ricevere il vaccino contro il papillomavirus umano, il che prefigura una forte riduzione dell’onere dei tumori associati al papillomavirus umano, la maggior parte dei quali a carico delle donne. Nonostante la pandemia, e in contrasto con le altre principali cause di morte, il tasso di mortalità per cancro ha continuato a diminuire dal 2019 al 2020 (dell’1,5%), contribuendo a una riduzione complessiva del 33% dal 1991 e a una stima di 3,8 milioni di morti evitate. Questi progressi riflettono sempre più i progressi nelle terapie, particolarmente evidenti nella rapida diminuzione della mortalità (circa il 2% all’anno dal 2016 al 2020) per leucemia, melanoma e tumore del rene, nonostante l’incidenza stabile o in aumento, e nell’accelerazione della diminuzione per il tumore del polmone.
In sintesi, sebbene i tassi di mortalità per cancro continuino a diminuire, i futuri progressi potrebbero essere attenuati dall’aumento dell’incidenza dei tumori alla mammella, alla prostata e al corpo dell’utero, le forme tumorali che oltretutto presentano anche le maggiori disparità razziali nella mortalità.