Skip to main content

La rivoluzione “semplice” di Common Sense Oncology

A cura di David Frati By 19 Luglio 2023No Comments
Speciali

L’assistenza ai pazienti oncologici deve focalizzarsi sugli outcome che davvero interessano ai pazienti, che da parte loro devono avere accesso a trattamenti in grado di fornire miglioramenti che abbiano un concreto senso clinico indipendentemente da dove vivono o dalla natura del Sistema Sanitario del loro Paese. Sembra un auspicio scontato, una ovvietà: eppure non è così, per molti motivi. Non sorprende quindi che sia nato un movimento d’opinione, nella comunità oncologica internazionale, con la precipua mission di lavorare affinché tali “scontati” obiettivi siano perseguiti e raggiunti: Common Sense Oncology.

Con le radici ben salde nella tradizione culturale e scientifica dell’Evidence Based Medicine, il gruppo di Common Sense Oncology auspica che al centro di ogni trial registrativo di farmaci ci siano sempre outcome clinici davvero significativi e ribadisce che questo dovrebbe essere il criterio principe di ogni decisione di enti regolatori sull’immissione in commercio di nuovi farmaci. Dovrebbero venire approvati, rimborsati e raccomandati dalle autorità sanitarie esclusivamente farmaci in grado di garantire significativi miglioramenti alle vite dei pazienti e i Sistemi sanitari dovrebbero investire sia nello sviluppo di nuovi trattamenti con queste caratteristiche, sia nell’accesso dei pazienti a questi ultimi. Il report dei trial clinici dovrebbe essere sempre trasparente e comprensibile in ogni aspetto da oncologi, addetti ai lavori ma anche dai pazienti, che devono ricevere informazioni chiare sul trattamento in modo da poter fornire ai clinici un consenso realmente informato, che sia allineato con le loro convinzioni personali. La valutazione critica della letteratura scientifica inoltre deve diventare una componente chiave dei programmi di apprendimento dei giovani oncologi.

1 L’accesso a cure oncologiche di qualità è un diritto umano fondamentale: a nessun paziente dovrebbe essere negato l’accesso a una terapia efficace e nessuno deve essere costretto alla rovina finanziaria per accedere a un trattamento oncologico.
2 Le esigenze dei pazienti e della società dovrebbero guidare la ricerca in Oncologia e l’erogazione delle cure.
3 Il coinvolgimento del paziente e del pubblico è essenziale quando si prendono decisioni politiche in materia sanitaria.
4 I pazienti dovrebbero aspettarsi che i trattamenti antitumorali raccomandati migliorino significativamente la loro sopravvivenza o la qualità della vita.
5 Il processo decisionale condiviso tra pazienti e oncologi dovrebbe essere basato sui valori del paziente e fondato sulla medicina basata sull’evidenza e sulla valutazione critica della letteratura.
6 I trattamenti antitumorali dovrebbero avere un prezzo equo e adatto al contesto in cui vengono utilizzati.
7 L’equità nell’accesso a cure di alta qualità dovrebbe essere prioritaria tanto quanto l’innovazione e la ricerca di nuovi trattamenti.
8 Un’assistenza oncologica completa e incentrata sul paziente deve includere l’integrazione tempestiva di oncologia psicosociale e cure palliative.

Questo l’appello in otto punti che un panel di oncologi costituito da Christopher M Booth, Manju Sengar, Aaron Goodman, Brooke Wilson, Ajay Aggarwal, Scott Berry, David Collingridge, Avram Denburg, Elizabeth A Eisenhauer, Ophira Ginsburg, Daniel Goldstein, Sanjeeva Gunasekera, Nazik Hammad, Kazunori Honda, Christopher Jackson, Deme Karikios, Kevin Knopf, Rachel Koven, Bernard L Marini, Deborah Maskens, Fabio Y Moraes, Ghulam Rehman Mohyuddin, Bishesh Sharma Poudyal, C S Pramesh, Felipe Roitberg, Fidel Rubagumya, Sally Schott, Bhawna Sirohi, Enrique Soto-Perez-de-Celis, Richard Sullivan, Ian F Tannock, Dario Trapani, Michelle Tregear, Winette van der Graaf, Verna Vanderpuye e Bishal Gyawali ha pubblicato su “The Lancet Oncology”.

I ricercatori concludono così: “Common Sense Oncology educherà e formerà la prossima generazione di oncologi in modo da spingere il nostro ambiente a lavorare sempre meglio per i pazienti. Cercheremo di ridurre le disuguaglianze globali e regionali nell’accesso alle cure di alta qualità a prezzi accessibili. (…) L’iniziativa CSO si evolverà senza dubbio nel tempo, ma la nostra mission principale continuerà a essere quella di garantire che l’assistenza oncologica e l’innovazione siano focalizzate sugli outcome clinici che davvero contano per i pazienti, piuttosto che sui profitti commerciali”.