
Adottato il Piano Oncologico Nazionale (PON) – documento di pianificazione e indirizzo per la prevenzione e il contrasto del cancro 2023-2027, che individua obiettivi e linee strategiche in coerenza con il Piano europeo contro il cancro e dovrà ora essere recepito con provvedimenti propri dalle Regioni e dalle Province autonome che adotteranno le soluzioni organizzative più idonee in relazione alle esigenze della propria programmazione. Tra i numerosi obiettivi il PON prevede di completare l’iter di istituzione del Registro tumori nazionale e di garantire il processo di costituzione e la piena funzionalità organizzativa in tutte le aree del paese della Rete dei registri tumori regionali.
Per quanto riguarda la prevenzione primaria, nel documento viene dato ampio spazio al consolidamento delle azioni per favorire stili di vita salutari nei contesti di vita, partendo dall’ambiente scolastico fino ai luoghi di lavoro. Nell’ottica dell’approccio One Health si prevede di perfezionare le politiche ambientali volte a rendere le città più sane, rafforzando la mobilità sostenibile e le azioni di miglioramento della qualità dell’aria. Altro punto cardine è rappresentato dal rafforzamento degli interventi per aumentare le coperture vaccinali contro gli agenti infettivi (come il Papilloma virus e iL virus dell’epatite B) che causano tumori.
Per quanto riguarda la prevenzione secondaria, nel PON si prevede il potenziamento dei programmi organizzati di screening, anche avvalendosi delle nuove Case di Comunità previste dal PNRR e normate col DM 77. Tra gli obiettivi c’è quello di allargare le fasce d’età per gli screening mammografico e colorettale e quello di identificare precocemente i soggetti a rischio eredo familiare, anche attraverso specifici PDTA.
Viene, inoltre, favorita un’assistenza sempre più domiciliare e integrata con l’ospedale e i servizi territoriali, attraverso la razionalizzazione dei processi di presa in carico e la definizione dei relativi aspetti operativi, consentendo di erogare servizi anche a distanza mediante team multiprofessionali. Ampio spazio è, infatti, dedicato al percorso del malato oncologico con particolare attenzione all’integrazione del percorso diagnostico-terapeutico, alla continuità assistenziale sul territorio, alle reti oncologiche e alla rete nazionale dei tumori rari (tumori rari solidi dell’adulto, tumori onco-ematologici, tumori pediatrici) al fine di potenziare l’assistenza per chi è affetto da forme rare di tumore e per i pazienti fragili, alla riabilitazione per i malati oncologici, alle cure palliative, allo sviluppo e implementazione della psico-oncologia, al ruolo del supporto nutrizionale, al follow up e alla qualità della vita e reinserimento sociale dei malati e dei lungo viventi oncologici e dei guariti dal cancro.
Il PON sottolinea il ruolo fondamentale dei PDTA, organizzati secondo il modello Hub & Spoke per assicurare la presa in carico complessiva del paziente in tutte le fasi, la necessità di completare l’implementazione in tutte le Regioni delle Reti Oncologiche, per garantire equità di accesso alle cure, nonché il valore della collaborazione multidisciplinare e multiprofessionale e del coinvolgimento delle associazioni di pazienti.
Per quanto riguarda la transizione digitale è prevista l’implementazione dei diversi servizi di telemedicina anche nel setting domiciliare ed è rivolta particolare attenzione non solo al rinnovo delle apparecchiature diagnostiche. Verrà inoltre favorito lo sviluppo di piattaforme per la registrazione, l’integrazione e l’elaborazione di dati clinici, genomici, di imaging e di trattamento, al fine del miglioramento dei processi diagnostici e terapeutici.
Il PON propone di prevedere interventi formativi riguardanti i modelli assistenziali, le innovazioni tecnologiche e gli aspetti indispensabili di umanizzazione e di rispetto della persona, raccomandando la definizione di profili di ruolo del personale sanitario dedicato, in termini di competenze necessarie a garantire l’efficacia e l’efficienza dei percorsi di diagnosi e cura. Viene allo stesso tempo sottolineata l’importanza della sensibilizzazione e del coinvolgimento della popolazione generale, attraverso campagne di informazione mirate all’empowerment del cittadino e all’incremento dell’health literacy riguardo prevenzione, ricerca e assistenza oncologica.
Per quanto riguarda i test genetici, prevista innanzitutto l’attuazione di quanto previsto dal Decreto del Ministro della salute 18 maggio 2021, che stanziava un fondo di 20 milioni di euro annui destinato al rimborso di test genomici per il carcinoma mammario ormone-responsivo in stadio precoce. Con Decreto del ministero della salute, di concerto con il ministero dell’economia, del 30 settembre 2022 è stata data attuazione alla legge n. 234 del 2021, art.1, comma 684 che prevede l’istituzione di un fondo denominato Fondo per i test di Next-Generation Sequencing, con una dotazione pari a 5 milioni di euro per gli anni 2022 e 2023, destinata all’utilizzo della tecnologia di sequenziamento genomico esteso (NGS) per la diagnosi molecolare del carcinoma non a piccole cellule non squamoso (adenocarcinoma) metastatico del polmone. L’art. 1, comma 539, della legge 29 dicembre 2022, n. 197 invece ha previsto di incrementare di 200.000 euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025 lo stanziamento del “Fondo per i test di Next-Generation Sequencing” da destinare al potenziamento dei test NGS per la profilazione genomica del colangiocarcinoma.
FONTE: Ministero della Salute, 7 febbraio 2023.