
Nel marzo scorso era decollato il Percorso regionale per l’implementazione della medicina di precisione nei territori italiani. Adesso l’iniziativa coinvolge anche la Lombardia. Il Progetto, creato dal gruppo APMP-Associazioni Pazienti, insieme alla Medicina Personalizzata in oncologia, è supportato da Roche in collaborazione con Deloitte e si pone come obiettivo la promozione del corretto utilizzo della medicina di precisione in oncologia a livello locale e nazionale.
Si è tenuto a Milano il terzo dei sei tavoli di confronto regionali previsti, volti a favorire la connessione di stakeholder chiave (clinici, Istituzioni regionali, management sanitario, farmacisti ospedalieri, referenti della Rete Oncologica Regionale e delle Associazioni di Pazienti del gruppo APMP). Dopo la Sicilia in marzo e l’Abruzzo in maggio, si è giunti al terzo appuntamento in Lombardia. Si continuerà in Campania, Piemonte e Lazio. Al termine degli eventi, sarà realizzato un report con le evidenze raccolte che sarà presentato ai decision-maker (tecnici e politici a livello regionale/nazionale) durante un evento nazionale.
Ogni anno nella regione Lombardia si stima siano diagnosticati circa 60.000 nuovi casi di cancro, il che significa un tasso di incidenza pari a 6 nuovi tumori per 1.000 abitanti: il 15% delle nuove diagnosi di tumore registrate in Italia nel 2022. Purtroppo, com’è noto, il numero delle nuove diagnosi è in costante aumento, sia per la diffusione degli screening e di altre forme di diagnosi precoce di alcuni tumori (es. mammella, colon-retto ecc.), sia a causa dell’aumento dell’aspettativa di vita e dei costanti miglioramenti negli anni di sopravvivenza dal momento della diagnosi. Rispetto alle altre regioni italiane, la Lombardia è stata una delle prime realtà ad attivare la Rete Oncologica Regionale e si è impegnata ad istituire vari Molecular Tumor Board (MTB) nei centri oncologici di eccellenza della regione. Alla luce dello schema di DM approvato in Conferenza Stato-Regioni il 10 maggio, sarebbe utile definire dei criteri di accesso alla rete e istituire un organismo di coordinamento dei MTB locali, che si avvalga di una piattaforma informatica condivisa di raccolta dati. C’è infatti ancora molta strada da fare per offrire percorsi sempre più personalizzati per i pazienti oncologici, grazie anche al contributo delle Associazioni Pazienti, sempre più coinvolte. «La Rete Oncologica Lombarda- ha affermato Alessandro Venturi (Presidente CDA Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo- Pavia, membro Steering Committee- ROL) – ricopre un ruolo essenziale nell’ambito della medicina di precisione in oncologia, in quanto ha il compito di organizzare la rete dei centri di riferimento che erogano le prestazioni sanitarie avanzate dal punto di vista diagnostico e terapeutico. Ciò richiede in primo luogo una centralizzazione, un’efficiente diffusione dei dati e delle informazioni sanitarie generate, mantenendo un corretto bilanciamento tra l’erogazione di prestazioni avanzate e la sostenibilità economica».
Secondo Giancarlo Pruneri (Direttore Dipartimento Patologia diagnostica e Laboratorio, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori- Milano), «è necessario costruire una rete di professionisti e di laboratori di altissimo livello così da garantire ai pazienti un servizio efficiente sul territorio regionale. I MTB sono essenziali per l’analisi dei dati ottenuti dalla profilazione molecolare estesa e permettono di offrire ai pazienti trattamenti personalizzati con farmaci innovativi off-label o nel contesto di studi clinici».
Diego Luigi Cortinovis (Direttore SC di Oncologia Medica, Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori- Monza) ha invece evidenziato il fatto che oggigiorno gli oncologi e gli anatomopatologi lavorano insieme all’interno di gruppi multidisciplinari, condividendo le informazioni tramite un linguaggio comune. Questo porterà ad un miglioramento nell’accesso e nella fruibilità dei test NGS e di conseguenza ad un accesso alle nuove cure per i pazienti oncologici.
Le Associazioni Pazienti hanno trovato voce grazie a Elena Castagnetti (Membro del Consiglio Direttivo IPOP onlus- Associazione Insieme per i Pazienti di Oncologia Polmonare) che ha ribadito come quelle rivestano un ruolo fondamentale nel tenere sempre viva l’attenzione delle Istituzioni sulle problematiche e sui bisogni dei pazienti, diffondono informazioni, collaborano e comunicano con le strutture ospedaliere in modo tale che il paziente ed il proprio caregiver non si trovino abbandonati durante il percorso di cura’.
Più in generale, si direbbe che i successi della ricerca scientifica – nel campo della genetica, genomica e biologia molecolare – da una parte, e quelli della scienza dei dati dall’altra, stiano trasformando la prevenzione, la diagnosi e il trattamento dei tumori. Negli ultimi anni abbiamo così assistito all’affermarsi dell’oncologia di precisione, un approccio al tumore a partire dalle caratteristiche genetiche e molecolari diverse per ogni individuo e indipendenti dalla sede anatomica dove la malattia si sviluppa.
L’oncologia di precisione si è inoltre evoluta a oncologia personalizzata, mettendo al centro la persona malata e non la sua malattia. L’obiettivo è integrare tutte le informazioni di chi convive con la malattia – dalla genetica allo stile di vita, dal genotipo all’ambiente in cui vive – per individuare un percorso di cura il più aderente possibile alle esigenze di ognuno, dal punto di vista terapeutico e della qualità di vita.
Ciò ha spinto ben dodici Associazioni di Pazienti attive nel campo dell’oncologia a collaborare affinché l’equità di accesso ai percorsi della medicina di precisione, nel nostro Paese, divenga un obiettivo prioritario da parte delle Istituzioni, secondo criteri di appropriatezza ben definiti.