
“Nessun vento è favorevole per chi non sa dove andare”, diceva il grande poeta praghese Rainer Maria Rilke. Ma Massimo Di Maio, direttore della SCDU Oncologia Medica dell’AO Ordine Mauriziano di Torino, che da una settimana è impegnato nella Torino>Sorrento, un Giro d’Italia in solitaria a favore della Ricerca oncologica, sa benissimo dove sta andando. Perché Sorrento non è solo la tappa finale del suo bellissimo viaggio, è anche la città in cui è cresciuto. È casa.
Non stupisce quindi che di buon mattino sia già pronto a partire dal bel lungomare di Gaeta (non prima di aver contemplato una strepitosa alba), né che quando inforchi la bicicletta e cominci a pedalare il cuore e la voglia di arrivare a Sorrento spingano Di Maio a tenere un ritmo più veloce del solito. Ma non è solo l’appuntamento con il traguardo a mettergli le ali ai piedi e a fargli sentire quel morso d’ansia nello stomaco che in queste circostanze non guasta: l’oncologo e la “ammiraglia” di Oncoinfo lungo la strada devono incontrarsi con un gruppo di appassionati ciclisti amatoriali – suoi amici di lunga data – che hanno deciso di accompagnarlo in questo tratto finale del suo percorso. E poi, tutti insieme, bisogna essere a Sorrento puntuali alle 16 per ricevere non solo l’abbraccio di parenti, amici e concittadini, ma anche il saluto del sindaco della città campana, Massimo Coppola.
Pedalare, dunque. Con energia e passione, verso l’obiettivo. Un obiettivo che – in ambito oncologico – è quello di aiutare i pazienti a migliorare la loro qualità di vita e il loro outcome clinico, quello di creare un team preparato ed efficiente, quello di lavorare in strutture accoglienti e funzionali, quello di far avanzare la ricerca verso nuovi – appunto – traguardi. Ma certo lungo la strada la Natura ha fatto di tutto per distrarre i nostri ciclisti dal loro obiettivo mostrando loro bellezze abbaglianti, bellezze che non puoi permetterti di attraversare di fretta o guardando solo l’asfalto della strada. La penisola sorrentina, da Castellammare di Stabia a Positano, è una sporgenza di rocce a strapiombo e macchia mediterranea protesa sul Tirreno a separare i due golfi di Napoli e Salerno. Un susseguirsi di viste mozzafiato, di colori e luce che ti rimane negli occhi e nel cuore.
Difficile dunque arrivare puntuali a tutti gli appuntamenti lungo il tragitto, difficile coordinare il gruppo di amici ciclisti, difficile raggiungere il traguardo in perfetto orario. Spoiler: Di Maio ce l’ha fatta e, stremato dopo più di 1000 km percorsi in una settimana, ha ricevuto l’affetto dei suoi cari e della sua città, fiera di lui. Applausi, soddisfazione, belle parole, sorrisi. Soprattutto sorrisi, nel bel parco di piazza Angelina Lauro. Del resto, si sa, a Sorrento persino il tormentato Friedrich Nietzsche riuscì a essere felice.