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Il Giro d’Italia. Prima tappa – Avellino

Massimo Di Maio By 2 Marzo 2021Giugno 3rd, 2021No Comments
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di Massimo Di Maio

Nel 2001, il Giro d’Italia (che vide la vittoria finale di Gilberto Simoni) in occasione della quarta tappa arrivò al santuario di Montevergine di Mercogliano, il famoso complesso monastico sito sulle montagne che sovrastano Avellino. Ho percorso varie volte in bici quella salita, una delle più belle in Campania, tanto lunga da far perdere il conto dei tornanti, pur senza pendenze proibitive. A quell’epoca ero specializzando e, come vi ho raccontato nella tappa precedente, frequentavo l’Unità Sperimentazioni Cliniche dell’Istituto Pascale di Napoli. Tra i clinici con i quali avevo la fortuna di lavorare c’erano Bruno Daniele, Sandro Pignata e Cesare Gridelli. Proprio con Cesare, quell’anno, realizzai la mia prima pubblicazione (un contributo per la rivista “Tumori” sui cateteri venosi centrali). Qualche mese dopo, a fine 2001, Cesare avrebbe lasciato il Pascale per andare a dirigere l’Oncologia di Avellino, a Monteforte Irpino, proprio alle pendici della salita di Montevergine.

Già negli anni del Pascale, Cesare Gridelli si era dedicato alla ricerca clinica sul trattamento del tumore del polmone nei pazienti anziani. Qualche anno prima, il gruppo aveva pubblicato lo storico studio ELVIS (che per primo aveva dimostrato l’efficacia della chemioterapia nei pazienti anziani), e quando avevo iniziato la frequenza al Pascale era in corso lo studio MILES, che provava ad usare una combinazione di più farmaci chemioterapici per migliorare il risultato ottenuto con un agente singolo. Studi dagli accattivanti acronimi “musicali” (tra l’altro Cesare è un ottimo chitarrista, e molti di noi in questi anni hanno apprezzato le performance della band “Effetti collaterali” di cui fa parte), studi che videro il coinvolgimento di tanti centri italiani, e che hanno dato un contributo fondamentale all’oncologia geriatrica.

Far passare da Avellino questo “Giro d’Italia” virtuale è lo spunto per riconoscere la rilevanza del contributo scientifico di Cesare Gridelli alla ricerca clinica nei pazienti anziani. Tutti gli oncologi sanno quanto sia alta l’età mediana di presentazione del tumore del polmone nella pratica clinica, e quanto sia difficile applicare a molti pazienti anziani le evidenze prodotte nei pazienti più giovani e meno fragili, in particolare con trattamenti tossici come la chemioterapia. Una stagione di studi importanti, specificamente disegnati per i pazienti anziani, ha visto l’Italia protagonista nel mondo, anche grazie alla visione di Cesare. Quest’anno Cesare riceverà l’ASCO B.J. Kennedy Award and Lecture for Scientific Excellence in Geriatric Oncology. Il premio è conferito a coloro che abbiano dato un rilevante contributo alla ricerca, diagnosi e trattamento dei tumori nell’anziano, e che abbiano dimostrato leadership nel campo dell’oncologia geriatrica. Il messaggio che Cesare mi ha scritto per preannunciarmi il premio (“Questo premio è anche tuo, per tutto il lavoro svolto insieme”) è stato per me una grande soddisfazione, e penso che il riconoscimento sia motivo di orgoglio per tutta la ricerca italiana.

Dal Giro, per oggi, è tutto. Alla prossima tappa!