Nel 2002 compravo, dal compianto Salvatore ’o ciclista di Sorrento, la mia prima bicicletta da corsa. Da allora la passione per la strada non mi ha più abbandonato, passando dall’acciaio all’alluminio e al carbonio. Andare in bici, per un oncologo come me, è una continua metafora della bellezza e delle difficoltà del nostro lavoro. La bicicletta per me non è solo sport, ma veicolo di amicizia e di condivisione, e in ogni posto dove ho vissuto (in Penisola Sorrentina, ma anche a Rossano dove ho lavorato dal 2006 al 2008, e a Torino dal 2014 ad oggi) ho tanti amici con cui organizzare un’uscita.


Torino>Sorrento. Settima tappa: Gaeta – Sorrento (VIDEO)
Sponsor
Advertising
L'autore

Massimo Di Maio
Sono nato a Napoli e a Napoli ho studiato Medicina, laureandomi nel 1999 (c’era ancora la Tabella XVIII, quella dei 55 esami). Ho scelto di specializzarmi in Oncologia per le grandi opportunità che offre in termini di ricerca clinica (l’aspetto della medicina che più mi affascina), e ho avuto la fortuna di lavorare a lungo all’Istituto Nazionale Tumori – Fondazione Pascale, dedicandomi proprio alla sperimentazione clinica. Dal 2014, con buona pace dei miei amici napoletani che già mi rimproveravano la fede juventina, mi sono spostato al Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino, dove dal 2016 dirigo l’Oncologia dello storico ospedale Mauriziano.