
Presentato il Manifesto per l’umanizzazione delle cure in oncologia, spunto di riflessione sulle sfide dell’oncologia del prossimo futuro. Il documento (SCARICA QUI L’INFOGRAFICA) intende definire un approccio multidisciplinare integrato volto a coniugare il progresso scientifico alla cura della persona nella sua interezza.
Ogni giorno in Italia circa 1.000 persone ricevono una diagnosi di tumore. Tuttavia, dal 1994 al 2011, si evidenzia un miglioramento del trend di sopravvivenza per tutti i tumori. Un trend in aumento legato all’individuazione di strumenti prognostici innovativi più efficaci e agli importanti progressi terapeutici degli ultimi anni che hanno portato proprio ad un costante incremento dei pazienti lungo – sopravviventi.
Il Manifesto traccia quindi un percorso per il raggiungimento di una Human Based Oncology che passa attraverso le seguenti tappe:
1. Il progresso nelle terapie oncologiche
2. Il diritto alla salute e la sostenibilità delle terapie
3. L’umanizzazione delle cure attraverso:
a. L’applicazione del modello clinico bio-psico-sociale
b. La comunicazione efficace medico-paziente
c. Il patient empowerment
4. La valutazione partecipata dell’umanizzazione
5. Un maggiore contributo del volontariato
Il documento è il frutto di un think tank multidisciplinare, promosso dall’aziebda farmaceutica Merck, che ha visto riuniti i principali interlocutori nell’ambito dell’assistenza oncologica in Italia. Il panel di esperti che ha dato vita al Manifesto ha visto la partecipazione dei rappresentanti dell’AIOM, Associazione Italiana di Oncologia Medica; della FAVO, Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia; dello IEO, Istituto Europeo di Oncologia e dell’Università degli Studi di Milano e della SIFO, Società Italiana di Farmacia Ospedaliera.
Nel panel di esperti che ha firmato il documento, anche il Presidente AIOM Carmine Pinto (Direttore Struttura Complessa di Oncologia, IRCCS Santa Maria Nuova, Reggio Emilia), che ci ha illustrato le parole d’ordine dell’umanizzazione in oncologia e le peculiarità italiane in questo ambito.
Come impatta l’avvento delle nuove terapie, immunoncologiche e target, sull’approccio dell’oncologo alla cura delle neoplasie? Lo abbiamo chiesto a Maria Duro dell’Unità Operativa Semplice di Onco-Ematologia dell’Ospedale Valduce di Como, che ci ha concesso una lunga e interessante intervista (LEGGILA QUI).
Abbiamo infine chiesto a Gianluca Tomasello della SC di Oncologia dell’Ospedale di Cremona – uno degli altri autori del documento – di illustrarci come cambia il paradigma dell’assistenza ai pazienti oncologici con l’avvento delle nuove opzioni terapeutiche.