Ogni anno più di 7 milioni e mezzo di persone muoiono di tumore: di più che sommando insieme i decessi dovuti all’AIDS, alla malaria ed alla tubercolosi. Si stima che l’incidenza del cancro continuerà a salire per i prossimi dieci anni, dai 12,7 milioni di casi all’anno del 2008, ai più di 20 milioni nel 2030. La maggioranza di questi nuovi tumori si svilupperà in abitanti di Paesi a medio o basso reddito, con ristrette o inesistenti accessi agli standard di trattamento.
Gli esponenti di punta dell’American Society of Medical Oncology, dell’Union for International Cancer Control (UICC) e dell’American Cancer Society – riuniti al congresso di Chicago – hanno espresso congiuntamente l’auspicio che il Presidente Obama e gli altri leader mondiali affrontino l’argomento nel corso della prossima riunione dell’ONU dedicata alle cosiddette “malattie non trasmissibili” (MNT), prevista per settembre.
Secondo il World Economic Forum, le malattie non trasmissibili sono tra i tre più probabili e gravi rischi corsi dall’economia globale. Attualmente, per loro si spende meno del 3% dei fondi per l’assistenza globale allo sviluppo. “Insieme, ASCO, UICC e ACS rappresentano 30mila oncologi, 460 organizzazioni e 3 milioni di volontari in tutto il mondo, impegnati nella guerra contro le MNT”, ricorda Allen S. Lichtner, Presidente dell’ASCO. “Il meeting ONU in settembre rappresenta un’occasione imperdibile per inserire il cancro nell’agenda globale. Dobbiamo far presente ai leader mondiali la necessità d salvare e migliorare milioni di vite di persone che convivono col tumore o a rischio di malattia”. Per questo, all’appello dei tre organismi si è aggiunto quello delle principali Società scientifiche statunitensi: insieme hanno sottoscritto una lettera indirizzata alla Casa Bianca, chiedendo che sia Barack Obama in persona a presiedere l’incontro ONU di settembre.