I risultati dello studio clinico multicentrico randomizzato di fase III TORCH (Tarceva Or Chemiotherapy) sono stati presentati a Chicago da Cesare Gridelli. Lo studio dimostra tutta la rilevanza della sequenza nella terapia: in questo trial di Fase III sono stati randomizzati in un braccio pazienti a cisplatino/gemcitabina come trattamento di I linea, seguito a progressione dall’inibitore dell’EGFR erlotinib, mentre nell’altro braccio si è adottata la sequenza inversa (erlotinib in I linea, seguito a progressione dell’associazione cisplatino/gemcitabina). I pazienti erano 760, non selezionati sulla base di una particolare istologia (il 55,5% non adenocarcinoma), status di fumatori (il 20,6% non aveva mai fumato), razza (3,2% est-asiatici) o di mutazione dello stato EGFR (non testato).
I risultati dimostrano l’importanza dell’ordine della sequenza e delle conseguenze nel somministrare o meno in Prima linea la terapia non ottimale. Nello specifico, le diversità nella sopravvivenza è minore del 40% nei malati randomizzati a Tarceva in prima linea. La differenza nella sopravvivenza mediana era di 10,8 contro 7,7 mesi, stabilendo per certo (sia statisticamente che clinicamente) che nei malati non selezionati per mutazione EGFR è meglio iniziare con la chemioterapia.
Andare in bici, per un oncologo come me, è una metafora della bellezza e delle difficoltà del nostro lavoro.