Nonostante l'importanza crescente degli studi clinici, vi viene arruolato solo il 2-3% dei pazienti oncologici adulti, e per di più con notevoli disparità di razza, età e sesso. La mancanza di consapevolezza riguardo le sperimentazioni cliniche e l’ignoranza diffusa su di esse, combinandosi ad una certa dose di preconcetti, sembrerebbe alla base del mancato coinvolgimento dei pazienti. Per questi ultimi, visitare un portale educativo prima della visita dall’oncologo sembra però ridurre le lacune, influenzando positivamente l’attitudine nei confronti della partecipazione agli studi clinici.
Uno studio prospettico, randomizzato, multicentrico, di fase III ha indagato il ruolo di un intervento personalizzato, interattivo, web-based progettato per affrontare ed abbattere queste barriere. I risultati dimostrano che è utilissima ogni informazione ai pazienti sugli studi clinici prima della loro prima visita clinica (abstract 6500). Interessante notare che il ricorso a portali educazionali è risultato più gradito ed efficace per i pazienti che materiali a stampa.
Nello studio sono stati coinvolti 1.255 malati, assegnati in modo casuale a due strategie di intervento. Tutti i pazienti hanno completato un'indagine di riferimento per valutare la loro conoscenza dei parametri più comuni delle sperimentazioni cliniche e il loro atteggiamento nei confronti della partecipazione. Dopo l'indagine, completata a casa o nello studio dell’oncologo prima della visita, ai pazienti di un braccio è stata fornita della letteratura generale sulla sperimentazione clinica, redatta dal National Cancer Institute (gruppo di controllo), mentre gli altri sono stati invitati a partecipare al programma via web PRE-ACT.
Ai soggetti nel braccio PRE-ACT sono stati offerti anche dei video esplicativi. Una seconda indagine, sempre prima della visita medica, ha valutato i cambiamenti nelle conoscenze e nelle convinzioni dei pazienti riguardo le sperimentazioni cliniche, e se si sentivano pronti a decidere di partecipare in prima persona ad un trial.
Anche se entrambe le strategie educative hanno dato frutti, i soggetti nel gruppo PRE-ACT hanno dimostrato una migliore attitudine a lasciarsi coinvolgere in studi clinici. Se prima della sessione educazionale 9 pazienti su 20 dimostravano una diffusa ignoranza su cos’è un trial e su come vi si partecipa, al termine dell’intervento 4 di quei 9 pazienti avevano migliorato la propria conoscenza della questione. Evidentemente, la metodologia web-based e l’utilizzo di video impatta positivamente più ancora rispetto ad altri mezzi tradizionali sulla consapevolezza del paziente.