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Il PanCancer Atlas cambierà l’oncologia per sempre?

By 16 Maggio 2018No Comments
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Dopo più di un decennio di lavoro per più di 150 ricercatori di più di 20 Centri degli Stati Uniti, nel 2012 è stato completato il “PanCancer Atlas”, a cura dei National Institutes of Health (NIH). Un vero e proprio Atlante consultabile online in cui i tumori sono tutti classificati in base alle loro caratteristiche biologiche.

“Questo progetto è stato il culmine di un lavoro incredibile”, commentò allora Francis S. Collins, direttore degli NIH. Ma il “PanCancer Atlas” forse cambierà per sempre la storia della lotta al cancro, come evidenziato da una serie di studi pubblicati dalla rivista “Cell” recentemente.

Il confronto di tutti i tumori conosciuti infatti ha fatto nascere l’idea che il nostro sistema di classificazione dei tumori sia del tutto errato. È emerso infatti che alcuni tumori sono molto simili a livello molecolare nonostante partano da differenti parti del corpo. Altri – che pure si sviluppano nel medesimo tessuto – sono risultati diversissimi dal punto di vista del profilo genomico. Non sono questioni affascinanti soltanto dal punto di vista teorico: “Il modo in cui una forma di tumore è correlata ad un’altra che finora consideravamo molto diversa può avere implicazioni cliniche decisive”, spiega Josh Stuart, professore di ingegneria biomolecolare all’University of California di Santa Cruz e uno dei responsabili della PanCancer Initiative. “In alcuni casi possiamo prendere la pratica clinica che applichiamo su alcuni tumori che ben conosciamo e semplicemente applicarla anche a tumori per i quali non credevamo dovesse e potesse essere usata”.

Allo stesso modo, farmaci approvati contro certi tumori potrebbero essere efficaci contro altri tumori, inaspettatamente simili dal punto di vista molecolare. Una serie di più di 20 paper usciti in contemporanea su “Cell” elenca le correlazioni e le opportunità emerse da questi primi anni di studio del “PanCancer Atlas”, ed è solo l’inizio.

La ricerca ora si concentra su tre filoni. Il primo, denominato “Cell-of-origin patterns”, si concentra sulla suddivisione dei tumori in base all’espressione genica, le anormalità cromosomiche e le mutazioni del DNA; il secondo, denominato “Oncogenic processes”, è un focus su tre processi di importanza critica: le mutazioni ereditate o acquisite, come un genoma tumorale o l’epigenoma influenzano l’espressione genica e infine le interazioni tra cellule tumorali e cellule del sistema immunitario; il terzo, denominato “Signaling pathways”, guarda alle alterazioni genomiche nei processi molecolari che regolano il ciclo cellulare, la crescita della cellula e la sua morte.

Per ognuna di queste “macro-categorie” i ricercatori hanno evidenziato similitudini e differenze tra tutti i tumori conosciuti: questo lavoro avrà un’importanza decisiva nei prossimi anni nello sviluppo di nuovi trattamenti ma soprattutto nella cosiddetta Medicina personalizzata e nell’utilizzo di nuove terapie di combinazione.

David Frati