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Nuova terapia orale per il carcinoma prostatico metastatico avanzato

By 30 Settembre 2011Novembre 13th, 2013No Comments
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LDabirateroneA seguito di un esame accelerato dell’EMA e di un parere positivo del Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP), la Commissione Europea ha approvato l’autorizzazione alla commercializzazione dell’abiraterone acetato (ZYTIGA®), un nuovo inibitore della biosintesi androgena, per somministrazione orale in dose unica giornaliera.
Abiraterone acetato è approvato in combinazione con prednisone o prednisolone, per la cura del carcinoma prostatico metastatico e resistente alla castrazione
(mCRPC) nei maschi adulti in cui la patologia sia progredita durante o dopo un regime chemioterapico a base di docetaxel (1).

“L’approvazione da parte della Commissione Europea di abiraterone acetato offre una nuova speranza ai pazienti che soffrono di carcinoma della prostata in stadio avanzato, per il quale rimangono ben poche opzioni terapeutiche,” ha affermato Karim Fizazi (Dipartimento di Oncologia, Institut Gustave Roussy, Francia), che ha partecipato al fondamentale studio di Fase 3 della nuova molecola. “L’efficacia, la sicurezza e la facilità d’uso di abiraterone acetato, un farmaco che può essere assunto a casa, daranno risposta a un’importante esigenza medica ancora insoddisfatta per molti pazienti, aiutandoli a vivere più a lungo, con una migliore qualità della vita e meno dolore”.

Si tratta di un inibitore biosintetico che inibisce il complesso enzimatico CYP17 necessario per la produzione degli ormoni androgeni, gli ormoni che promuovono lo sviluppo e il mantenimento delle caratteristiche sessuali maschili, ma che nel carcinoma della prostata possono stimolare la crescita del carcinoma.[2] L’abiraterone acetato è il primo farmaco per uso orale per il carcinoma della prostata metastatico e resistente alla castrazione in grado di inibire la produzione androgena di tutte e tre le fonti (1).

I risultati dello studio di Fase 3, multicentrico, randomizzato, controllato da placebo hanno dimostrato che a un’analisi interinale pre-specificata, dopo un follow-up di 12,8 mesi, la terapia con abiraterone acetato in combinazione con prednisone o prednisolone ha prodotto una riduzione del 35,4% del rischio di morte (HR = 0,65; 95% CI: 0,54, 0,77; p<0,001) e un miglioramento di 3,9 mesi della sopravvivenza complessiva media (14,8 mesi rispetto a 10,9 mesi) rispetto al placebo più prednisone o prednisolone.[3] In un’analisi aggiornata (con un periodo di follow-up di 20,2 mesi), i risultati sono stati coerenti con quelli dell’analisi interinale, con un miglioramento di 4,6 mesi della sopravvivenza complessiva media tra i due bracci (15,8 mesi rispetto a 11,2 mesi [HR = 0,74]) a favore dell’abiraterone acetato. L’effetto di abiraterone acetato e prednisone sulla sopravvivenza complessiva è stato coerente in tutti i sottogruppi (3).

Nei pazienti che hanno dichiarato di soffrire di dolore significativo a causa della loro malattia (un punteggio di dolore baseline di 4 o più, utilizzando la scala Brief Pain Inventory-Short Form [BPI-SF] da 0 a 10) e con almeno un punteggio di dolore postbaseline, la percentuale che ha riportato un’attenuazione del dolore (una riduzione di almeno il 30% rispetto alla baseline del punteggio di massima intensità del dolore BPI-SF, nell’arco di 24 ore senza alcun incremento dell’utilizzo di analgesici, punteggio osservato in due valutazioni consecutive a distanza di quattro settimane l’una dall’altra) è risultata maggiore nel gruppo trattato con abiraterone acetato rispetto al gruppo trattato con placebo (44% contro 27%, p=0,002) (3).

Una proporzione minore dei pazienti trattati con abiraterone acetato ha riportato eventi correlati al sistema scheletrico, rispetto ai pazienti trattati con placebo (18% contro 28% a sei mesi, 30% contro 40% a 12 mesi e 35% contro 40% a 18 mesi).[1] Per evento correlato al sistema scheletrico si intendeva una frattura patologica (una frattura ossea causata da un indebolimento patologico dell’osso), la compressione del midollo spinale, irradiazione palliativa del tessuto osseo (utilizzata per attenuare il dolore osseo) o chirurgia ossea (3).

“Nei pazienti che hanno esaurito le opzioni terapeutiche standard, inclusa la chemioterapia, abiraterone acetato offre una nuova opzione, ben tollerata, per il trattamento di questa patologia devastante,” ha spiegato Johann S. de Bono (The Institute of Cancer Research, The Royal Marsden NHS Foundation Trust), tra i principali sperimentatori dello studio clinico di Fase 3. “In Europa, il carcinoma della prostata è la terza causa più comune di morte da tumore ed è, quindi, essenziale che vengano messe a punto nuove opzioni terapeutiche”. Complessivamente, l’aderenza al trattamento con abiraterone acetato è risultata elevata e gli effetti collaterali sono stati facilmente gestibili e reversibili, nonostante l’età avanzata e il livello di fragilità della popolazione di studio (3). Le reazioni avverse più comuni riscontrate con abiraterone acetato sono state edema periferico, ipokaliemia, ipertensione e infezioni delle vie urinarie (1).

Abiraterone acetato deve essere assunto una volta al giorno, a stomaco vuoto, almeno due ore prima dei pasti e non deve essere consumato cibo per almeno
un’ora dopo l’assuzione delle compresse (1).

Bibliografia
1. ZYTIGA® riepilogo delle caratteristiche di prodotto, 2011.
2. American Cancer Society. Cancer Facts & Figures 2010. Atlanta: American Cancer Society; 2010
3. de Bono JS et al. Abiraterone and Increased Survival in Metastatic Prostate Cancer. N Engl J Med 2011; 364: 1995-2005.