
L’FDA ha approvato l’estensione d’uso di nivolumab per il trattamento dei pazienti con cancro al polmone avanzato (metastatico) squamoso non a piccole cellule (NSCLC) con progressione o dopo chemioterapia con farmaci a base di platino. Ne dà notizia la rubrica Pillole dal Mondo sul sito dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).
Leggi la notizia originale in Pillole dal Mondo n. 726
Nivolumab agisce inibendo la proteina PD-1 presente nelle cellule, che impedisce al sistema immunitario di attaccare il tumore ed è destinato ai pazienti che sono stati trattati in precedenza con chemioterapia a base di platino. L’efficacia di nivolumab nel trattamento dell’NSCLC squamoso è stata stabilita in uno studio randomizzato condotto su 272 partecipanti, dei quali 135 hanno ricevuto nivolumab e 137 docetaxel. Lo studio è stato progettato per misurare la sopravvivenza totale dei partecipanti dopo l’inizio del trattamento. In media, i partecipanti che hanno ricevuto nivolumab hanno vissuto 3,2 mesi in più rispetto a quelli che hanno ricevuto docetaxel. La sicurezza e l’efficacia di nivolumab per il trattamento dell’NSCLC squamoso sono state supportate da uno studio a braccio singolo condotto su 117 partecipanti con progressione della malattia dopo terapia con farmaci a base di platino e almeno un regime sistemico addizionale. Lo studio era stato progettato per misurare il tasso di risposta obiettiva (ORR) o la percentuale di partecipanti con riduzione parziale o completa scomparsa del tumore. I risultati hanno mostrato che il 15% dei partecipanti hanno avuto esperienza di ORR, il 59% dei quali ha avuto una durata della risposta di sei mesi o più.
Nivolumab per l’NSCLC squamoso è stato valutato nell’ambito del programma di revisione prioritaria dell’FDA. La FDA aveva approvato in precedenza nivolumab per il trattamento di pazienti con melanoma non resecabile o metastatico che non risponde più ad altri farmaci.
Leggi il comunicato stampa ufficiale sul sito FDA