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MolMed, segnali dall’ASCO 2012

By 11 Luglio 2012Novembre 12th, 2013No Comments
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Il biotech italiano è vivo e vitale, guarda al futuro con fiducia nonostante le difficoltà insite nel “sistema Italia” e ha in cantiere farmaci potenzialmente di grande impatto clinico ed economico. Questo il messaggio che arriva da Milano, dove si è svolto un incontro per la stampa allo scopo di approfondire le novità emerse dall’ASCO 2012 sulla pipeline di farmaci dell’azienda MolMed, nata come spin-off accademico del San Raffaele più di un decennio fa, ma quotata in Borsa dal 2008. La MolMed nel suo percorso dalla ricerca di base allo sviluppo clinico di farmaci biotech si muove nel solco della grande tradizione italiana in Oncologia medica.

Se come emerge dal recente meeting dell’ASCO (American Society of Clinical Oncology) di Chicago – che ha visto una sostanziale rivalutazione della chemioterapia anche a causa dei costi elevati delle nuove bioterapie mirate – la nuova tendenza è potenziare il trattamento chemioterapico con agenti biologici in una sinergia vincente, diventano ancora più interessanti i dati presentati da MolMed su NGR-hTNF, biofarmaco mirato ai vasi tumorali con domanda di registrazione prevista nel 2013 che ha già ricevuto dall’Ufficio Europeo Brevetti notifica ufficiale della decisione di concedere un brevetto riguardante l’uso terapeutico per il trattamento del mesotelioma.

Claudio Bordignon, Presidente ed AD di MolMed, spiega: “Anche quest’anno abbiamo avuto un numero importante di abstract accettati. Dall’ASCO arrivano in particolare nuovi dati relativi a quattro studi clinici di Fase II di NGR-hTNF, condotti in altrettanti diversi tipi di tumori solidi”.

Uno studio randomizzato di Fase II in combinazione con chemioterapie standard per il trattamento di prima linea del carcinoma polmonare nonmicrocitico (poster 7581) ha mostrato benefici clinici rispetto alla sola chemioterapia per la combinazione con NGR-hTNF nelle neoplasie con istologia squamosa, con una riduzione relativa del 30% nel rischio di progressione tumorale e del 50% nel rischio di morte e in assenza degli eventi emorragici che hanno gravemente ostacolato l’uso dei farmaci anti-angiogenici in questa indicazione. Due studi di Fase II di NGR-hTNF in combinazione con doxorubicina per il trattamento delle recidive del carcinoma polmonare a piccole cellule (poster 7085) e del carcinoma dell’ovaio (poster 5059) hanno mostrato regressioni e miglioramenti sensibili della sopravvivenza. Uno studio completato di Fase II di NGR-hTNF nel mesotelioma pleurico maligno (poster 7076) mostra un tasso di sopravvivenza 5 volte superiore nei pazienti trattati con la somministrazione più frequente (settimanale) nel follow-up a 3 anni su 57 pazienti con malattia recidivante. NGR-hTNF è quindi un potenziale blockbuster, perché in teoria l’indicazione potrebbe essere estesa a pressoché tutti i tumori solidi con elevata vascolarizzazione, a patto di trovare un partner Big Pharma che affianchi MolMed.

Quali sono gli ostacoli che una realtà biotech d’avanguardia deve affrontare nel nostro Paese? Marina Del Bue, General Manager Business & Administration, spiega: “Il Biotech è un settore effervescente, che comprende aziende molto diverse. Il nostro settore è ovviamente il Red Biotech, rivolto alla salute umana, che negli ultimi anni ha visto un significativo incremento del numero di aziende, tutte però con pochi addetti. Il fattore più limitante è l’approvvigionamento delle risorse finanziarie, contrariamente al Nord Europa, dove le aziende hanno un forte supporto statale e aiuti fiscali sostanziosi. In Italia poi per tradizione gli investitori sono poco propensi al rischio, ci sono pochi venture capitalist e il nostro settore ne avrebbe invece un forte bisogno”. E Germano Carganico, General Manager R&D and Operations, aggiunge: “Manca probabilmente ancora il ‘caso di successo’. Storie positive ce ne sono, ma non hanno garantito il raggiungimento dell’autosufficienza economica o l’arrivo sul mercato del farmaco. Speriamo allora che questo ‘caso di successo’ arrivi presto, e chissà: potrebbe essere targato MolMed”.