
Una percentuale significativa dei pazienti sopravvissuti ad un melanoma cutaneo continua a esporsi ai raggi solari senza protezione. Una ricerca pubblicata sulla rivista Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention ha evidenziato che, pur essendo generalmente più attenti all’esposizione solare, uno su cinque di questi pazienti ha subito un eritema solare nel corso dei 12 mesi precedenti la partecipazione allo studio.
I ricercatori hanno realizzato un sondaggio tra 724 pazienti sopravvissuti a un melanoma (età 25-59 anni) e 660 soggetti di controllo. I risultati hanno messo in evidenza come la maggior parte dei pazienti risulti più attenta, rispetto al gruppo di controllo, nei confronti dell’esposizione solare. In particolare, è emersa per i sopravvissuti al melanoma un’esposizione significativamente ridotta nei giorni infrasettimanali. Tuttavia non sono invece emerse differenze tra il gruppo sperimentale e quello di controllo in merito all’esposizione solare nel fine settimana (in media circa 2 ore in estate). Inoltre anche tra i sopravissuti al melanoma sono emersi pazienti che continuano a sottoporsi a sedute di abbronzatura indoor; il 10% di loro ha invece dichiarato di esporsi ancora al sole col fine di abbronzarsi e il 20% ha riportato di aver subito una scottatura nel corso dei 12 mesi precedenti lo studio. Infine, è emerso che circa il 38% soggetti del gruppo clinico non utilizza alcun tipo di protezione solare quando esce in estate. “Si comportano bene, ma ci sono ancora ampi margini di miglioramento”, ha dichiarato Rachel Vogel del Department of Obstetrics, Gynecology and Women’s Health dell’University of Minnesota, che ha condotto lo studio.
Fino a questo momento non si sapeva molto sulle abitudini dei sopravvissuti a un melanoma in termini di esposizione solare. Per questo motivo, i risultati emersi sono molto importanti in quanto evidenziano la necessità di comunicare meglio i rischi associati a questi comportamenti. Secondo Vogel infatti, ridurre l’esposizione a raggi ultravioletti (UV) è il modo migliore, per un paziente che ha superato questa patologia, di ridurre le probabilità di recidiva. “Sappiamo che l’esposizione aggiuntiva a raggi UV aumenta il rischio”, sostiene Len Lichtenfeld, deputy chief medical officer per l’American Cancer Society (ACS), “il processo è cumulativo”. Altri studi suggeriscono inoltre che, mentre i sopravvissuti a un melanoma sono molto attenti all’esposizione solare nel periodo che segue la diagnosi, essi tendono poi a preoccuparsene progressivamente sempre meno. “Medici e pazienti dovrebbero parlare abitualmente dei sistemi di protezione solare”, conclude Vogel, “e includerli nella loro routine giornaliera”. E non solo per evitare recidive in pazienti sopravvissuti, ma anche per evitare l’emergere di nuovi melanomi in soggetti sani.
Fabio Ambrosino
▼ Vogel RI, Strayer LG, Engelman L, et al. Sun Exposure and Protection Behaviors among Long-term Melanoma Survivors and Population Controls. Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention 2017; 10.1158/1055-9965.EPI-16-0854