L’ESMO ha toccato quest’anno il record storico di 16.500 iscritti al congresso e tra le nazioni con più partecipanti si segnala l’Italia. Ne abbiamo discusso con il Presidente del CIPOMO, Roberto Labianca.
Come si integra questa numerosa e, soprattutto, qualificatissima partecipazione italiana al congresso europeo con la situazione generale dell’oncologia italiana?
Labianca sottolinea l’importanza della nostra presenza, con presentazioni di studi e risultati di valore assoluto, firmati anche da équipe giovani, in un congresso che ormai non ha nulla da invidiare alle assise dell’ASCO. Tuttavia, aggiunge, non si può non notare un paradosso: mentre a livello europeo si fanno e si discutono nuove linee-guida su terapie come quella per il melanoma, che negli ultimi uno/due anni ha visto straordinari passi avanti nelle cure, oltretutto anche grazie al contributo di ricercatori italiani, nel nostro Paese stiamo ancora aspettando che i due primi farmaci contro una patologia così rilevante vengano registrati.
Se da un lato dunque il Collegio dei primari medici ospedalieri vorrebbe garantire parità di accesso e standard uniformi nelle terapie, non può non rilevare al contempo una discrasia tra livello della ricerca e della clinica italiane e situazione economico-organizzativa generale, certo imputabile alla crisi generale dell’economia, crisi alla quale occorre rapidamente dar soluzione, per non vanificare anni d’impegno e di dedizione.
La videointervista
Andare in bici, per un oncologo come me, è una metafora della bellezza e delle difficoltà del nostro lavoro.