
Una Roma lucida di pioggia ha accolto la quarta edizione del Premio #afiancodelcoraggio nella splendida ambientazione del Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia. Una giuria molto qualificata e composita, di dieci esperti coordinati da Gianni Letta, ha selezionato e poi premiato chi ha saputo narrare meglio una storia di sofferenza in oncologia, lasciando risaltare l’importanza decisiva del prendersi cura della persona malata. #afiancodelcoraggio è un’iniziativa ideata da Roche per promuovere la narrazione di storie di malattia, ha ricordato Maurizio de Cicco, amministratore delegato dell’azienda. Nella convinzione, pur promossa da una grande multinazionale del farmaco, che qualsiasi terapia non possa che trarre vantaggio dall’empatia del paziente e di chi lo accudisce. Grazie al premio, il miglior racconto è destinato poi a divenire anche uno spot: il che giustifica la presenza in giuria anche di registi come Enrico Vanzina e di uomini di cinema come Francesco Rutelli, presidente di ANICA, e Sergio Del Prete, esperto di media e televisione.
L’edizione di quest’anno premiava storie di vita di donne affette da tumore, narrate da una figura maschile al loro fianco. Più in generale, il premio supporta le vicende nelle quali si evidenzia il coraggio nell’affrontare qualsiasi malattia e nell’accompagnarne il decorso. Decorso che oggi si conclude spesso positivamente, anche grazie ai progressi nella diagnosi precoce e nelle terapie registrati in questi anni. Angelo Tanese – Direttore generale dell’ASL Roma1 – ha svolto al meglio gli onori di casa, accogliendo i partecipanti nell’antico Chiostro del Commendatore, valorizzato dal recente, prezioso restauro. Per l’occasione era aperta per i partecipanti la Biblioteca Lancisiana, gioiello della storia culturale del nostro Paese, con l’esposizione dei secenteschi Globi Celeste e Terrestre di Vincenzo Maria Coronelli e, in via eccezionale, del codice manoscritto “Liber Fraternitatis S. Spiritus”, del XV secolo, che riporta le firme autografe di tutti coloro che hanno elargito donazioni all’Ospedale di Santo Spirito, compresi re e papi. Quest’anno, dopo una stagione di sospensione dovuta al Covid-19, ha vinto la storia di una famiglia che ha accompagnato una donna, moglie e madre, prima nella scoperta alla vigilia del Natale 2019 di un tumore, e poi nel suo decorso. La particolarità è che la storia viene narrata dal cagnolino di casa, Jago, fedele come pochi, ad onta del nome. Che ne dà conto con la sua sensibilità animale, fatta di empatia e di affetti a pelle, accompagnando tanto le paure condivise quanto le speranze ritrovate, premiando com’è giusto innanzitutto la madre malata, ma anche il marito generosamente accudente.
Come ha confermato l’autore del racconto prescelto, ricevendo il premio dal Ministro della Cultura Dario Franceschini, si tratta di storie autentiche di sofferenza, di fatica e di coraggio, scritte da chi ne è stato almeno coprotagonista in quanto caregiver. Figura forse intraducibile in italiano – come ha ricordato la giornalista di Sky Tonia Cartolano, presentando la manifestazione – ma certo decisiva per il decorso di malattia e la speranza di guarigione. Il marito-autore ha aggiunto una nota apprezzabile di laica sobrietà, ricordando che tutti in famiglia – durante la malattia della moglie – hanno continuato a vivere, pur preoccupati e coinvolti, lavorando e studiando. Non denegando il problema, facendo finta di nulla – sarebbe stato sciocco e impossibile – ma riassorbendo l’infermità nella quotidianità di una vita vissuta, senza drammi. La giuria si è quindi data appuntamento per la selezione dei racconti che concorreranno alla quinta edizione, anche stavolta incentrati sulla malattia oncologica o onco-ematologica. Per partecipare, si ha tempo fino al 28 febbraio 2022. Tutte le informazioni necessarie sono reperibili attraverso il sito www.afiancodelcoraggio.it/.