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Exemestane, nuova opzione per prevenire il tumore al seno

By 6 Giugno 2011No Comments
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Dalla sessione dell’ASCO 2011 dedicata al carcinoma mammario moderata da Andrea De Censi, Ospedali Galliera di Genova, emerge il ruolo di exemestane, classico inibitore dell’aromatasi, nel ridurre l’incidenza del tumore mammario invasivo nelle donne ad alto rischio in postmenopausa.

I risultati dello studio MAP.3 (abstract LBA504) dimostrano ad un follow-up mediano di 35 mesi che exemestane riduce del 65% il rischio di tumore della mammella rispetto al placebo; i tasi d’incidenza annui sono stati rispettivamente dello 0,19% e dello 0,55% (hazard ratio 0,35, 95% d’intervallo di confidenza, p = 0,002).

Paul E. Goss del Massachusetts General Hospital Cancer Center ha presentato i dati del trial che ha arruolato 4560 donne in menopausa (età media 62 anni) con almeno un rischio aggiuntivo di contrarre un tumore alla mammella, randomizzate ad exemestane (25 mg/die per cinque anni) o placebo. Nel corso di tre anni sono stati diagnosticati nel gruppo 43 casi di carcinoma mammario: 11 nel braccio con exemestane e 32 in quello a placebo.

De Censi ha fatto notare che exemestane è associato con una riduzione dell’85% dell’incidenza del cancro con linfonodo positivo, con un’incidenza annua dello 0,05% rispetto allo 0,15% del braccio con placebo. Non è stato riscontrato un aumento delle fratture ossee, di osteoporosi o di eventi cardiocircolatori, né di differenze rilevabili nella qualità di vita delle partecipanti ai due bracci.

De Censi ha salutato lo studio come una pietra miliare nella chemio-prevenzione del carcinoma mammario, facendo rilevare con soddisfazione che si tratta di un contributo originato dalla ricerca italiana, dato che exemestane è un frutto tardivo della ricerca Carlo Erba.