
L’introduzione della radioterapia (RT) preoperatoria nel trattamento dei pazienti con tumore del colon retto ha permesso di migliorare in modo significativo la prognosi per questa patologia. Tuttavia non è ancora chiaro quale sia il protocollo di somministrazione migliore in termini di dosaggi e intervalli di tempo tra la RT e l’intervento chirurgico. Ora uno studio realizzato dal Karolinska Institutet in Svezia i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista The Lancet Oncology ha dimostrato che una RT combinata a intervento chirurgico ritardato si associa, mantenendo la stessa efficacia terapeutica, a una riduzione delle complicazioni post-operatorie. I ricercatori svedesi hanno messo a confronto tre protocolli di trattamento in cui sono state combinate modalità diverse di somministrazione della RT e differenti intervalli di tempo tra questa e l’intervento chirurgico.
Il primo gruppo di pazienti è stato sottoposto a RT di breve durata a dosi elevate (5 x 5 Gy) e intervento chirurgico entro la prima settimana;
il secondo gruppo è stato sottoposto allo stesso protocollo di somministrazione della RT (5 x 5 Gy) ma con trattamento chirugico posticipato di 4-8 settimane;
infine il terzo gruppo è stato sottoposto a RT di lunga durata a dosaggi inferiori (25 x 2 Gy) e intervento chirurgico ritardato di 4 – 8 settimane.
Le strutture ospedaliere coinvolte potevano decidere di includere i loro pazienti in due disegni di ricerca diversi, uno a due bracci in cui sono stati messi a confronto i gruppi caratterizzati da protocolli di somministrazione della RT di breve durata e diversi intervalli di tempo tra questa e l’intervento chirurgico e uno a tre braccia in cui si sono analizzate tutte e tre le tipologie di intervento. In totale sono stati reclutati 840 pazienti, 455 nel trial clinico a due bracci e 385 in quello a tre bracci. L’endpoint primario era costituito dal tempo trascorso tra la randomizzazione e il manifestarsi di una recidiva locale. Questo è risultato essere in media di 33,4 mesi per il gruppo sottoposto a RT di breve durata e intervento immediato, di 19,3 mesi per il gruppo sottoposto a RT di breve durata e intervento ritardato e di 33,3 mesi per il gruppo sottoposto a RT di lunga durata e intervento ritardato. Recidive locali si sono verificate in 8 pazienti su 357 del primo gruppo, in 10 pazienti su 355 del secondo gruppo e in 7 pazienti su 128 del terzo gruppo.
Considerando il trial clinico a tre bracci, i pazienti di entrambi i gruppi caratterizzati da intervento chirurgico ritardato hanno manifestato minori complicazioni post-operatorie (nel 38% dei casi per il gruppo sottoposto a RT di breve durata e nel 39% per quello sottoposto a RT di lunga durata), rispetto al gruppo sottoposto a RT di breve durata e intervento immediato (50%). Tuttavia questa differenza non è risultata significativa. Invece, considerando il trial clinico a due bracci è emersa una minore frequenza di complicazioni post-operatorie nel gruppo sottoposto a intervento chirurgico ritardato rispetto a quello sottoposto a intervento immediato (41% vs 53%, p=0,001). “I risultati di questo studio aprono le porte a migliori strategie terapeutiche e minori complicazioni a parità di incidenza di recidive locali”, ha sostenuto Anna Martling, responsabile della ricerca presso il Dipartimento di Chirurgia e Medicina Molecolare del Karolinska Institutet, “e possono essere trasferiti immediatamente alla pratica clinica dati i benefici considerevoli per i pazienti”.
Fabio Ambrosino
▼ Erlandsson J, Holm T, Pettersson D et al. Optimal fractionation of preoperative radiotherapy and timing to surgery for rectal cancer (Stockholm III): a multicentre, randomised, non-blinded, phase 3, non-inferiority trial. The Lancet Oncology 2017; DOI: http://dx.doi.org/10.1016/S1470-2045(17)30086-4