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Cetuximab: una nuova analisi dello studio FIRE-3

By 1 Ottobre 2013Marzo 18th, 2014No Comments
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Volker Heinemann, a nome del gruppo tedesco AIO (Arbeitsgemeinschaft Internistische Onkologie), ha presentato al congresso ECC-2013 di Amsterdam nuovi dati dallo studio clinico di fase III FIRE-3. Sono risultati interessanti ed in linea medici_arte_3con altri recenti studi simili, che dimostrano un miglioramento significativo ottenuto nei pazienti randomizzati nel braccio dello studio che ha assunto cetuximab in combinazione con FOLFIRI, rispetto al braccio trattato con bevacizumab con FOLFIRI, come trattamento di prima linea nel tumore colorettale nei pazienti wild-type per mutazioni di RAS.

FIRE-3 è uno studio indipendente randomizzato di fase III, di confronto testa a testa tra i due trattamenti di prima linea, condotto in Europa e coordinato dall’Università di Monaco. Merck Serono ha supportato il trial, che ha coinvolto 752 pazienti con tumore metastatico del colon-retto, 592 dei quali  affetti da tumore wild-type per mutazioni di KRAS esone 2. Di questi, 297 pazienti sono stati randomizzati a ricevere cetuximab in aggiunta a FOLFIRI e 295 a ricevere bevacizumab in aggiunta a FOLFIRI. 113 pazienti hanno confermato invece la presenza di  mutazioni dell’esone 2 di KRAS.

Come già all’ASCO e al WCGC 2013, l’endpoint primario dello studio – la proporzione di risposte obiettive rilevata dai ricercatori nei pazienti con tumori wild-type per la mutazione del gene KRAS esone 2 – non è stato raggiunto. I nuovi dati presentati all’ECC-2013 riguardano un’analisi esplorativa relativa al sottogruppo dei pazienti RAS wild-type (negativi non solo per la mutazione dell’esone 2 di KRAS, ma anche per altre mutazioni di KRAS e di NRAS). Il risultato più interessante è la sopravvivenza globale nella popolazione “RAS wild-type”, che non solo si conferma statisticamente superiore nei pazienti trattati con FOLFIRI+cetuximab, ma raggiunge un vantaggio di 7,5 mesi rispetto a FOLFIRI+Bevacizumab (342 pazienti. OS: 33,1 mesi vs. 25,6 mesi; hazard ratio [HR]: 0.70; p=0.011).

Nel gruppo di pazienti con tumori wild-type KRAS esone 2, la distribuzione di crossover o di continuazione del trattamento oltre la progressione (o con l’anticorpo EGFR o con bevacizumab) è risultata coerente con l’attesa e bilanciata tra i due bracci.