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Buone nuove da PARAMOUNT

By 8 Giugno 2011No Comments
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La terapia di mantenimento con pemetrexed migliora la sopravvivenza libera da progressione di chi soffre di carcinoma polmonare avanzato non a piccole cellule (NSCLC) non squamoso e che ha ricevuto lo stesso farmaco anche nel protocollo chemioterapico iniziale. Sono le conclusioni di uno studio randomizzato di fase III (PARAMOUNT) presentato all’ASCO da Luis G. Paz-Ares (Siviglia, Spagna) e firmato anche da due autori italiani – Filippo de Marinis, Ospedale San Camillo-Forlanini di Roma, e Cesare Gridelli, Ospedale San Gerardo, di Monza -, il primo grande studio internazionale in grado di dimostrare che il ricorso ad una terapia di mantenimento con uno degli stessi farmaci inclusi nel trattamento iniziale può migliorare la PFS. In effetti, si tratta dello studio più rilevante sul polmone presentato all’Annual Meeting ASCO 2011, insieme all’EURTAC.

“La terapia con cisplatino e pemetrexed è una terapia d’attacco efficace. Ma dopo il quarto ciclo, di solito s’interrompe il trattamento e nel caso si passa ad una terapia di seconda linea a progressione”, ha spiegato Paz-Ares. “Per questo tumore non disponiamo di molte armi, per cui preferiamo tenerci qualche cartuccia. Questa terapia dimostra che i pazienti possono ancora beneficiare del ricorso allo stesso farmaco piuttosto che passare ad un trattamento alternativo. E ciò porterà ad un cambiamento nello standard di trattamento per questi malati, almeno in termini di terapia di mantenimento”.

Lo studio, controllato, randomizzato e in doppio cieco, ha coinvolto 939 pazienti, trattati in un primo tempo con pemetrexed (500 mg/m2 al giorno 1 di un ciclo di 21 giorni) in combinazione con cisplatino (75 mg/m2) come terapia di induzione. I 439 pazienti non andati in progressione in questa prima fase dello studio sono stati quindi randomizzati in rapporto 2:1 al trattamento con pemetrexed (500 mg/m2 al giorno 1 di un ciclo di 21 giorni) come mantenimento, oppure placebo, in entrambi i casi in aggiunta alla migliore terapia di supporto, fino a progressione della malattia. Tutti i pazienti hanno assunto inoltre vitamina B12, acido folico e desametasone.

La PFS dal momento della randomizzazione è stata di 4,1 mesi nel braccio pemetrexed contro 2,8 nel braccio di controllo: una differenza corrispondente a un miglioramento della PFS pari al 38% nel gruppo in trattamento attivo (hazard ratio 0,64 a favore di pemetrexed; p = 0,00025). Inoltre, la percentuale dei pazienti che hanno risposto alla terapia o per i quali si è registrata una stabilizzazione del tumore, misurata per la prima volta a sei settimane dalla randomizzazione, è stata del 71,8% nel gruppo in trattamento attivo, contro il 59,6% nel braccio di controllo.