Anche l’edizione 2012 dell’ESMO ha continuato a prestare molta attenzione ai processi biologici che determinano la crescita dei tumori. Tra questi il recettore MET, coinvolto nella proliferazione cellulare in forme tumorali diverse, tra cui il carcinoma polmonare non a piccole cellule non squamoso (NSCLC) e l’epatocarcinoma (HCC).
L’HCC è la sesta forma di tumore al mondo e terza causa di morte correlata a tumore. Spesso asintomatico, il carcinoma epatocellulare viene diagnosticato tardi e con prognosi sfavorevole e ad oggi non esiste un trattamento standard in seconda linea, se non l’arruolamento in uno studio clinico.
Tuttavia, secondo Bruno Daniele (Benevento), sono in corso promettenti studi preclinici su un inibitore del recettore MET, il tivantinib, studiato sia come agente singolo che in combinazione. Lo studio di fase 2 condotto con tivantinib vs placebo nel trattamento in seconda linea dell’epatocarcinoma ha dimostrato un miglioramento significativo nel tempo di progressione di malattia e migliorato la sopravvivenza globale mediana della popolazione ITT.
Parlando invece dell’efficacia della molecola nel carcinoma polmonare, Giorgio Scagliotti (Torino) sottolinea l’urgenza di nuove opzioni terapeutiche che prolunghino le ancora sconfortanti aspettative di vita per i pazienti che ne sono affetti: solo 1-2 pazienti con la malattia in stadio avanzato su 100 sono vivi a 5 anni. Anche nel caso del NSCLC, il recettore MET ha un ruolo rilevante nella proliferazione cellulare e l’inibizione dello stesso potrebbe costituire un progresso importante.
Attualmente sono in corso due studi rispettivamente di fase 2 e 3 che stanno appunto valutando tivantinib in associazione con erlotinib nel trattamento del NSCLC. È significativo il miglioramento della sopravvivenza complessiva mediana e della sopravvivenza libera da progressione. Promesse, per ora, che ci auguriamo siano mantenute dai successivi risultati.
Andare in bici, per un oncologo come me, è una metafora della bellezza e delle difficoltà del nostro lavoro.