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AIOM e CIPOMO dialogano sull’etica di fine vita

By 28 Marzo 2011Novembre 13th, 2013No Comments
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aiom_cipomo“È necessaria una maggiore consapevolezza su quali siano i problemi aperti, le norme di riferimento e gli orientamenti prevalenti sui temi etici di fine vita”, afferma Carmelo Iacono sul Sole 24 Ore Sanità del 28 marzo. Proprio per questa ragione, l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) – di cui Iacono è Presidente – e il Collegio dei Primari Oncologi (CIPOMO) hanno organizzato il convegno “Giornate dell’Etica in Oncologia” (Valderice, 25-26 Marzo).
“Il 50 per cento degli oncologi – spiega Iacono – segue personalmente oltre 10 malati terminali ogni mese e con loro siamo spesso chiamati a prendere decisioni che riguardano il vivere e il morire”. Il personale sanitario che si trova costantemente davanti alla sfida del fine vita sembra chiedere di essere maggiormente tutelato sia dal punto di vista legislativo, sia da quello informativo. I problemi sembrano risiedere soprattutto in un diffuso difetto di comunicazione; da una parte, studi condotti recentemente e coordinati proprio dall’AIOM sottolineano che sebbene oltre nove medici su dieci spieghino in dettaglio la situazione clinica al paziente, quest’ultimo comprende con precisione solo nella metà dei casi. È probabile che, a questo riguardo, entrino in gioco anche meccanismi psicologici di difesa attivati dal malato.

Ma la comunicazione soffre anche a livello macro. Pensiamo per esempio ad una questione di straordinaria attualità come quella della sostenibilità delle terapie oncologiche; “Non è pensabile – continua Iacono – che il problema della compatibilità economica, che richiede una valutazione complessiva basata su aspetti tecnici, scientifici, gestionali, economici ma anche etici, venga ribaltata sui singoli medici e sui loro pazienti”. Quella del Presidente dell’AIOM è anche una condivisibile richiesta di sostegno ad Istituzioni che, se da un lato richiamano Aziende ospedaliere e sanitarie ad uno sforzo straordinario per vigilare sui costi delle terapie, sembrano non investire altrettanto impegno nell’informare i cittadini sui limiti dei trattamenti, sia dal punto di vista della efficacia, sia da quello degli effetti indesiderati.

“Il convegno di Valderice – conclude Iacono – darà forma a quattro gruppi di studio su consenso informato, disposizioni anticipate, accanimento terapeutico e ricerca”.