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    La povertà fa male alla salute

      In primo piano · News · Politica sanitaria
    • 18 Marzo 2021

    Ora lo sappiamo con maggior cognizione di causa anche per i malati di cancro, dato che in letteratura si tratta di una correlazione già studiata ed evidenziata per numerose altre patologie. I pazienti oncologici che vivono in area socio-economicamente svantaggiate registrano peggiori outcome per la loro malattia. Finora gli studi clinici non avevano esaminato sistematicamente la relazione tra condizioni socio-economiche precarie ed esiti di malattia nei pazienti oncologici. Lo dimostra uno studio statunitense, supportato dallo NCI, appena pubblicato sul JCO.

    Si tratta di un vasto studio retrospettivo, condotto su 41.109 pazienti arruolati a suo tempo in 55 studi clinici di fase III o di fase II, sofferenti per tumori maggiori, studi condotti dallo SWOG Cancer Research Network tra il 1985 e il 2012. Il livello socioeconomico dei pazienti è stato dedotto dal codice di avviamento postale delle loro abitazioni, incrociato con l’Area Deprivation Index (ADI). Si è tenuto conto della sopravvivenza globale a 5 anni, della sopravvivenza libera da progressione (PFS) e della sopravvivenza tumore-correlata, correlando queste informazioni all’età, al genere e alla razza, oltre che alla situazione assicurativa, al rischio prognostico individuale e al risiedere in zone urbane o extra-urbane. Rispetto a quei partecipanti a studi clinici che vivevano in aree affluenti (ADI 0%-20%), coloro che vivevano in aree particolarmente depresse (ADI 80%-100%) hanno fatto registrare degli esiti di malattia peggiori sia riguardo alla sopravvivenza (HR = 1,28, 95% CI, tra 1.20 e 1.37, P < .001), sia rispetto alla PFS (HR = 1.20, 95% CI, tra 1.13 e 1.28, P < .001) e anche rispetto alla sopravvivenza correlata al tipo di tumore (HR = 1,27, 95% CI, tra 1.18 e 1.37, P < .001). I risultati sono stati confermati anche dopo aggiustamento tenendo conto della situazione assicurativa, del rischio prognostico e della residenza urbana o extra-urbana. Si è riscontrato un aumento continuo del rischio di tutti gli esiti all’aumentare del quintile ADI.

    Nei pazienti oncologici con accesso all’assistenza diretta dal protocollo di studi clinici, un alto livello di deprivazione socioeconomica risulta associato a una peggiore sopravvivenza. Ciò dipende dal fatto che i più poveri hanno maggiori difficoltà ad accedere ai centri di cura e assistenza, ai programmi di screening e al momento della diagnosi la loro malattia è di solito già a uno stadio più avanzato. Ciò si traduce in un aumento del 28% del rischio di morte per i pazienti provenienti dalle aree maggiormente svantaggiate.

    Luciano De Fiore

    Unger JM et al. Persistent Disparity: Socioeconomic Deprivation and Cancer Outcomes in Patients Treated in Clinical Trials (Original Report). JCO; 2021.


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