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Spesa per farmaci oncologici e sprechi

A cura di Luciano De Fiore By 6 Giugno 2022No Comments
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Cosa fare del farmaco oncologico quando a dose non viene interamente utilizzata e, per così dire, “avanza”? Vecchia questione, ridiscussa anche a Chicago sulla base di un’analisi che ha acclarato una volta di più che una quantità significativa di costosi farmaci oncologici viene sprecata, con pesanti ricadute economiche per i pazienti statunitensi che si pagano i farmaci. A partire dal 2023, l’Infrastructure Investment and Jobs Act (IIJA) richiederà ai produttori di farmaci di rimborsare a Medicare tutti i farmaci monouso per i quali viene sprecato più del 10% del farmaco. Quali sono i margini del potenziale risparmio? Uno studio ha valutato i modelli di spesa per gli agenti oncologici scartati tra il 2017 e il 2020.

Dal 2017 al 2020, bortezomib, romiplostim e nab-paclitaxel sono stati costantemente tra le prime 5 terapie sprecate per valore di prodotto. Gli scarti di pembrolizumab in valore sono diminuiti significativamente dopo il 2017 a seguito della transizione al dosaggio fisso. Nel 2020, le prime 5 terapie per valore di prodotto sprecato sono risultate bortezomib, nab-paclitaxel, trastuzumab, romiplostim e cabazitaxel con un valore di 278 milioni di dollari. Nel 2020, gli agenti con la più alta percentuale di prodotto sprecato sono stati bortezomib (27%), cabazitaxel (28%), decitabina (23%), topotecan (23%) e azacitidina (22%) con uno scarto complessivo valutabile a valore in 160 milioni di dollari.

Com’è noto, il dosaggio di questi agenti si basa sul peso e le fiale sono monouso. In base al numero medio di richieste di farmaci per destinatario e al volume di prodotto inutilizzato, non scartare più il bortezomib che attualmente va perso consentirebbe di trattare 6.564 pazienti in più. Se si fosse perseguita questa politica, si tratterebbero 1.126 pazienti in più con cabazitaxel, 1.509 con decitabina, 291 con topotecan e 2.682 con azacitidina. Se si fosse perseguita questa politica – su una media di 20 agenti oncologici – Medicare avrebbe risparmiato mediamente 153 milioni di dollari l’anno.

Strategie per ridurre al minimo le unità scartate (attraverso lo stoccaggio del prodotto non utilizzato, l’approvazione di formulazioni in fiale multidose o di terapie a dose fissa) potrebbero consentire risparmi sostanziali, promuovendo al contempo l’equità sanitaria e favorendo l’accesso a questi farmaci a chi attualmente non ne può far uso.

Fonte: ASCO2022, #6552