Arriva la raccomandazione del Comitato per i Medicinali per uso Umano (CHMP) per l’approvazione di pertuzumab in combinazione con trastuzumab e chemioterapia per il trattamento neoadiuvante delle pazienti adulte con carcinoma mammario HER2-positivo, infiammatorio, localmente avanzato, o in stadio precoce ad alto rischio di recidiva. Questa decisione positiva è stata presa sulla base dei risultati dello studio NeoSphere, che hanno mostrato come quasi il 40% delle pazienti sottoposte al regime con pertuzumab non ha presentato evidenze di tessuto tumorale rilevabile al momento della chirurgia nella mammella interessata e nei linfonodi locali (definite risposta patologica completa o pCR) rispetto al 21,5% delle pazienti che hanno ricevuto solo trastuzumab e chemioterapia a base di taxani.
“Gli studi più recenti e i dati presentati all’European Cancer Congress 2015 confermano l’efficacia di alcune opzioni terapeutiche nel migliorare sensibilmente i risultati del trattamento del carcinoma mammario ed evidenziano un ulteriore passo avanti verso la sua cura definitiva”, commenta Giacomo Allegrini, Direttore dell’UO di Oncologia Medica USL 5 di Pisa. “Nello studio NeoSphere, i cui risultati preliminari sono stati presentati giá in congressi scientifici precedenti, l’aggiunta di pertuzumab a trastuzumab e chemioterapia ha portato ad un aumento significativo del 16,8% nel tasso di bpCR (45,8% vs. 29,5%) e si è osservato un andamento costante dei risultati con la tpCR, con un tasso quasi raddoppiato (39,3% vs. 21,5%)”.