
Gli studi clinici si rivelano promettenti per una medicina personalizzata applicata ai tumori più comuni così come ai rari. Nel frattempo si diffondono le pratiche, relativamente semplici, in grado di migliorare la qualità della vita dei pazienti durante il trattamento, mentre cresce la comprensione di come fattori sociali, come l’obesità sempre più diffusa, possano influenzare la cura ed i risultati delle terapie.
A proposito dell’obesità, una meta-analisi inglese – condotta su 70 studi che hanno arruolato complessivamente 80.000 donne affette da carcinoma mammario precoce – dimostra che l’obesità è associata ad un rischio del 34 per cento più elevato di morte per cancro al seno, ma solo tra le 20.000 donne in pre- menopausa con tumore ER+. L’obesità dimostra invece scarsa influenza sulle pazienti in post-menopausa con malattia ER+ o ER-.
Hongchao Pan (Università di Oxford, GB) nota che «l’obesità aumenta notevolmente i livelli di estrogeni nel sangue solo nelle donne in post-menopausa. Ci siamo sorpresi nello scoprire che l’obesità ha un’influenza negativa solo sulle donne in pre-menopausa. Il che significa che non ci sono ancora chiari i principali meccanismi biologici con cui l’obesità influenza la prognosi».
Questo studio ha confrontato dati di donne che hanno ricevuto lo stesso trattamento nella medesima sperimentazione clinica. Si è valutato l’indice di massa corporea per determinare peso normale, sovrappeso e obesità (20-25 , 25-30 e ≥ 30 kg/m2 ). Per valutare gli effetti indipendenti del BMI sulla prognosi , i ricercatori hanno corretto i risultati secondo le caratteristiche del tumore, quali le dimensioni e la diffusione linfonodale, tenendo conto inoltre delle eventuali differenze di trattamento. Tra le 20.000 pazienti in pre-menopausa con malattia ER -positiva , il tasso di mortalità per tumore mammario si è rivelato superiore di un terzo nelle donne obese rispetto alle donne di peso normale. Il che porta, ad esempio, a modificare un rischio di mortalità del 15 per cento per cancro al seno a 10 anni al 20 per cento.
Fonte: ASCO #503.
Luciano De Fiore