Rispetto al trattamento con gli inibitori della tirosin-chinasi (TKI) di prima generazione, l’impiego di osimertinib in prima linea aumenta significativamente la sopravvivenza dei pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) con mutazione Ex19del/L858R di EGFR. È quanto emerge dai risultati dello studio FLAURA, presentati al Meeting annuale dell’European Society for Medical Oncology (ESMO) 2019 di Barcellona. Abbiamo discusso i risultati di FLAURA con Federico Cappuzzo, Direttore UO Oncologia – Lugo e Faenza AUSL Romagna, Ravenna, che abbiamo incontrato a Barcellona.
Andare in bici, per un oncologo come me, è una metafora della bellezza e delle difficoltà del nostro lavoro.