
Le donne sottoposte a mastectomia e chirurgia ricostruttiva nell’ambito del trattamento del carcinoma mammario rischiano di sviluppare una dipendenza da oppioidi o da farmaci sedativi-ipnotici. È quanto emerge da una nuova ricerca presentata al San Antonio Breast cancer Symposium da Jacob Cogan (Columbia University Irving Medical Center, New York), primo autore dello studio.
“È ormai assodato che l’esposizione, anche per un breve periodo, agli oppioidi per qualsiasi motivo può portare a una dipendenza a lungo termine, dato il potenziale altamente assuefacente di questi agenti”. Molte pazienti assumono questi farmaci nella fase dell’intervento chirurgico; le pazienti affette da tumore sono particolarmente a rischio di sviluppare una dipendenza dagli oppioidi dopo l’intervento”, spiega Cogan, aggiungendo che un’altra classe di farmaci che creano dipendenza, i sedativo-ipnotici, sono spesso prescritti alle stesse pazienti, ma hanno ricevuto meno attenzione rispetto agli oppioidi. A queste pazienti spesso vengono prescritti farmaci sedativo-ipnotici al momento dell’intervento chirurgico per combattere l’ansia o l’insonnia.
Lo studio ha valutato il rischio delle pazienti con cancro al seno di sviluppare una dipendenza da oppioidi e/o da farmaci sedativo-ipnotici dopo mastectomia e chirurgia ricostruttiva. I ricercatori hanno identificato 25.270 donne che non erano abituali consumatrici di oppioidi e 27.651 che non assumevano abitualmente sedativo-ipnotici. Le pazienti che non ne avevano fatto uso per la prima volta, avendo ricevuto almeno una prescrizione nel periodo perioperatorio e almeno due prescrizioni nel periodo post-operatorio, sono state considerate nuove utenti croniche. I risultati dimostrano che il 13,1% delle pazienti naïve agli oppiacei prende a consumare persistentemente oppioidi dopo la mastectomia e la ricostruzione. Mentre il 6,6% delle pazienti naïve ai sedativo-ipnotici sviluppa una dipendenza ai sedativo-ipnotici. Quando le pazienti “non consumatrici” sono state eliminate da questi gruppi (cioè coloro che non hanno ricevuto una prescrizione di sostanze in fase perioperatoria), i tassi sono saliti rispettivamente al 17,5% e al 17%.
Lo studio ha anche rilevato che la possibilità di sviluppare una dipendenza verso entrambi i tipi di sostanze aumenta in modo significativo tra le donne sotto i 60 anni, tra quelle con diagnosi di tumore mammario (rispetto a quelle che hanno subito un intervento chirurgico profilattico) e tra quelle trattate con la chemioterapia. Secondo Cogan, i risultati dello studio non suggeriscono che gli oppioidi e i sedativi-ipnotici dovrebbero essere evitati: “Piuttosto, i pazienti dovrebbero essere attenti ad assumere questi farmaci solo quando necessario, e dovrebbero restare poi in contatto con chi glieli ha prescritti, per cercare di ridurre al minimo il rischio di dipendenza”.
Luciano De Fiore
Fonte: San Antonio Breast Cancer Symposium 2020, abs GS3-08.