
Anche i tumori della mammella piccoli e in stadi precoci possono essere molto aggressivi e non vanno sottovalutati. La percentuale è del 24% ma i tumori aggressivi possono essere identificati precocemente con un test “70-gene signature” e adeguatamente trattati. Lo rivelano nuovi dati dallo studio MINDACT, presentati al Congresso annuale dell’European Society of Medical Oncology (ESMO), in corso a Madrid.
“I nostri dati mettono in crisi la convinzione che i tumori della mammella piccoli siano a tutti basso rischio e non vadano trattati con chemioterapia”, spiega Konstantinos Tryfonidis dell’European Organisation for Research and Treatment of Cancer (EORTC) di Bruxelles. Lo studio MINDACT, organizzato dall’EORTC in collaborazione con il Breast International Group (BIG), ha preso in esame 6693 pazienti con tumore delle mammella in fase precoce (con linfonodi negativi o 1-3 linfonodi positivi). La nuova sottoanalisi dei dati dello studio presentata a ESMO 2017 ha riguardato 826 delle pazienti di MINDACT, quelle con un tumore primario inferiore a 1 cm (pT1abpN0).
I ricercatori hanno valutato i profili di rischio clinico e genomico delle pazienti e scoperto che il 24% di loro (n= 196) sono sì a basso rischio clinico, ma ad elevato rischio genomico. Queste pazienti sono state randomizzate a chemioterapia o no. Dopo 5 anni di follow up le donne trattate con chemioterapia presentavano tassi elevatissimi di distant metastases-free survival (DMFS), disease-free survival (DFS) e overall survival (OS), e soltanto una percentuale minima aveva sofferto di recidive.
“Quasi 1 paziente su 4 di quelle con tumori della mammella molto piccoli quindi è a rischio di metastasi e trae benefici importanti dalla chemioterapia”, spiega Fatima Cardoso, principale autrice dello studio, Co-Principal Investigator of MINDACT e Direttore della Breast Unit del Champalimaud Clinical Centre di Lisbona. “Un dato che ci ha colpito molto, perché basandoci solo sui criteri clinici diremmo che questo tumori non sono aggressivi e non li tratteremmo con chemioterapia. Ma a quanto pare non tutti i piccoli tumori sono uguali e nel 24% dei casi hanno una biologia aggressiva”.
Evandro de Azambuja, Direttore del Medical Support Team del Jules Bordet Institute di Bruxelles, commenta: “Questi dati dimostrano che la biologia dei tumori – anche se molto piccoli – è un parametro essenziale e va analizzata. I tumori piccoli e con linfonodi negativi possono essere molto aggressivi malgrado le apparenze”.
David Frati
▼ Tryfonidis K. Not all small node negative (pT1abN0) breast cancers are similar: Outcome results from an EORTC 10041/BIG 3-04 (MINDACT) trial substudy. Abstract 150O_PR, ESMO 2017.