
Presentati all’ESMO Symposium on Immuno-Oncology 2014 di Ginevra interessanti dati sul potenziale ruolo degli inibitori del checkpoint immunitario nel trattamento di glioblastoma e metastasi cerebrali. Lo studio è stato condotto dal gruppo di ricercatori austriaci coordinati da Anna Sophie Berghoff della Comprehensive Cancer Centre–CNS Tumours Unit della Medical University di Vienna. “I pazienti con glioblastoma o metastasi cerebrali hanno a loro disposizione poche opzioni terapeutiche e purtroppo presentano tassi di mortalità molto elevati”, spiega la Berghoff. I nuovi dati però mostrano che le metastasi cerebrali presentano elevate concentrazioni di linfociti infiltranti il tumore (LIT) e quindi rappresentano un ambiente immunoattivo. E più in generale i tumori cerebrali primari e secondari spesso mostrano espressioni importanti del fattore immunosoppressivo detto ligando della proteina della morte programmata 1 (PD-L1), che può essere trattato quindi con inibitori del checkpoint immunitario.
Sono stati analizzati campioni di tessuto tumorale cerebrale prelevato da 117 pazienti con glioblastoma e 116 con metastasi al cervello. Linfociti infiltranti il tumore (LIT) sono stati rinvenuti in 161 campioni su 170 (94,7%) delle metastasi e 78 su 117 (66,6%) dei glioblastomi. Più del 5% dei tumori esprimevano PD-L1. “Ora ci sono le premesse per avviare trial che valutino l’efficacia degli inibitori del checkpoint immunitario in questi pazienti”, conclude la Berghoff.
Fonte: Berghoff AS, Wöhrer AW, Widhalm G, Oberndorfer F, Dieckmann K, Filipits M, Marosi C, Höller C, Wick W, Preusser M. Role of PDL1 expression and tumour infiltrating lymphocytes (TILs) in glioblastoma (GBM) and brain metastases (BM). ESMO 2014, Abstract 10. www.esmo.org