Atezolizumab in prima linea migliora significativamente la overall survival (OS) rispetto alla sola chemioterapia (cisplatino o carboplatino e a pemetrexed o gemcitabina) in pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule squamoso e non squamoso (NSCLC) in stadio avanzato privo di mutazioni ALK o EGFR (wild-type;WT). Lo dimostra lo studio IMpower110, presentato al congresso annuale dell’European Society of Medical Oncology (ESMO), in corso a Barcellona. Abbiamo commentato questi dati con Filippo de Marinis, Direttore dell’Oncologia Medica Toracica dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) e tra gli autori del trial.
Andare in bici, per un oncologo come me, è una metafora della bellezza e delle difficoltà del nostro lavoro.