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Gap di genere e diritti delle donne: per un’oncologia al femminile

A cura di Luciano De Fiore By 9 Settembre 2022No Comments
Congressi

Forse perché nata in Africa, forse perché cresciuta in un piccolo Paese latino dalla cultura patriarcale come il Portogallo, sta di fatto che Fatima Cardoso (Direttrice della Breast Unit, Champalimaud Clinical Center, Lisbona) si è sempre battuta affinché le donne in oncologia conquistassero posizioni di leadership, supportandosi e aiutandosi a vicenda, fino ad essere riconosciuta lei stessa come un modello di determinazione e competenza. Al punto di ricevere quest’anno, a Parigi, il premio dell’ESMO Women for Oncology.

Un riconoscimento che testimonia i passi in avanti compiuti verso l’equità di genere anche in oncologia, per quanto ancora molto resti da fare, secondo Cardoso: «Spero che la storia della mia vita e della mia carriera possa mostrare alle generazioni future che è possibile superare tutti questi ostacoli. La presenza di un maggior numero di donne in posizioni di leadership contribuirebbe a portare nell’oncologia una medicina veramente incentrata sul paziente. La medicina personalizzata non deve essere guidata solo dalla biologia, ma deve essere incentrata sul singolo paziente, le cui preferenze devono essere prese in considerazione in ogni momento decisionale».

La riclassificazione del tumore mammario in sottotipi è stata resa possibile dalle informazioni ottenute dal sequenziamento del genoma umano e, successivamente, dal sequenziamento di molti tumori diversi. Oggi, ogni intervento nel campo del cancro al seno si basa sulla sua nuova classificazione molecolare. Per anni, ha confidato Cardoso all’ESMO Daily Reporter, «molti gruppi, compreso il mio, sono stati coinvolti nella ricerca traslazionale e negli sforzi per trovare biomarcatori predittivi. Tuttavia, a parte HER2 e i recettori ormonali, la ricerca di biomarcatori predittivi non ha avuto lo stesso successo dei biomarcatori prognostici. Non siamo ancora in grado di prevedere con certezza quale trattamento specifico possa portare a risultati ottimali in ogni paziente. Forse è giunto il momento di esplorare altre strade, come l’intelligenza artificiale, per ottenere una medicina personalizzata nel cancro al seno. Per esempio, presso la Breast Unit del Centro Clinico Champalimaud, il nostro team ha sviluppato un simulatore che aiuta le pazienti a visualizzare il loro aspetto fisico se si sottopongono a diverse procedure chirurgiche. La prossima fase di questa ricerca, attualmente in corso, porterà alla chirurgia del seno con la realtà aumentata, migliorando sia l’efficacia che la qualità della vita legata alla chirurgia del tumore mammario».
I progressi nelle terapie, in questo caso dei tumori della mammella, non possono dunque non essere accompagnati da un cambiamento di mentalità, dal superamento del gap di genere e anzi da una crescente leadership femminile. L’urgenza di una maggiore e più qualificata presenza delle donne negli snodi-chiave dell’oncologia è stata più volte sottolineata nel corso del Women for Oncology Forum, venerdì 9, quasi in apertura del congresso parigino.

Fonte:
Cardoso F. Gender gap and women’s rights: One step forward, two steps back?! ESMO Congress 2022