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European Cancer Congress: tumori e gravidanza

By 28 Settembre 2015Aprile 7th, 2021No Comments
Congressi

In una sessione speciale del congresso ECC dedicata a cancro e gravidanza, Frederic Amant (Lovanio) ha presentato i confortanti dati di uno studio su 129 bambini da uno a tre anni, nati dopo essere esposti in fase prenatale a terapie oncologiche. I risultati vengono pubblicati in contemporanea sul NEJM.

I bimbi (nati in Belgio, Olanda, Italia e Repubblica Ceca) hanno presentato uno sviluppo normale delle funzioni cognitive e mentali e della funzionalità cardiaca rispetto ad un gruppo di controllo nato da mamme non affette da tumore, a due esami successivi, all’età di 18 mesi e di tre anni. I tumori più diffusi tra le loro madri erano il carcinoma mammario e i tumori del sangue, come leucemia e linfoma. Ottantanove bambini (il 69%) erano stati esposti a chemioterapia prima della nascita, 4 (3,1%) a radioterapia, sette (5,4%) sia a chemio che a radioterapia, uno (0,7%) a terapia con trastuzumab, uno ad interferone β e 13 (10,1%) chirurgia, mentre 14 mamme non avevano ricevuto alcun trattamento durante la gravidanza (10,9%).

Secondo Amant, “i dati dimostrano che la paura delle terapia oncologica non è una ragione per porre fine ad una gravidanza, che le terapie possono non esser rimandate e che si può anche iniziare una chemioterapia. Lo studio dimostra anche che i bambini soffrono più dell’eventuale nascita prematura che della chemio, e che quindi il primo obiettivo è evitare il parto pretermine”. Peraltro, la nascita prematura è stata rilevata come più frequente tra i bambini nati da madri affette da tumore, indipendentemente dal loro ricevere le cure. La loro età gestazionale media era di 36 settimane, in un range tra le 27 e le 41 settimane. Il 61% (79 bambini) è nato prima della trentasettesima settimana, contro il 7-8% della popolazione generale.