
Il trattamento con nivolumab nei pazienti con carcinoma polmonare non-SQ NSCLC con progressione dopo fallimento della chemioterapia basata sul platino aumenta l’overall serviva in modo significativamente più elevato rispetto al trattamento con docetaxel. Il dato emerge dall’aggiornamento dello studio di fase III CheckMate 057 presentato all’European Cancer Congress di Vienna e pubblicato sul “New England Journal of Medicine”.
Un team internazionale di ricercatori coordinati da Leora Horn del Vanderbilt-Ingram Cancer Center di Nashville ha randomizzato 582 pazienti a NIVO 3mg/kg Q2W (n=292) o DOC 75mg/m2 Q3W (n=290) fino alla progressione di malattia o alla discontinuità per tossicità. Tra i pazienti trattati con NIVO si sono registrate migliori OS (hazard ratio [HR]=0.73; 96% CI: 0.59, 0.89; P=0.00155) e ORR (19.2% vs 12.4%; P=0.0235) rispetto ai i pazienti trattati con DOC. Questo effetto positivo sui tassi di sopravvivenza si è registrato in generale in tutti pazienti arruolati, ma la performance terapeutica di NIVO è stata ancora più evidente nei pazienti con tumori che esprimevano PD-L1 (ORR 31% vs 9%).
Spiega la Horn: “I dati dimostrano che per i pazienti con non-SQ NSCLC in progressione nonostante la chemioterapia, nivolumab è una opzione terapeutica di seconda linea più valida rispetto a docetaxel”.
▼ Horn L, Brahmer J, Reck M, Borghaei H, Spigel DR, Steins M, Ready NE, Chow LQ, Vokes EE, Felip E, Holgado E, Barlesi F, Kohlhäufl MJ, Burgio MA, Fayette J, Gettinger SN, Harbison CT, Li A, Finckenstein FG, Paz-Ares L. Phase 3, randomized trial (CheckMate 057) of nivolumab (NIVO) vs docetaxel (DOC) in advanced non-squamous (non-SQ) non-small cell lung cancer (NSCLC): Subgroup analyses and patient reported outcomes (PROs). European Cancer Congress, Vienna 2015 – Abstract number: 3010.