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European Cancer Congress: la genetica delle recidive riserva molte sorprese

By 7 Ottobre 2015Aprile 7th, 2021No Comments
Congressi

Il quadro delle mutazioni “driver” (cioè quelle mutazioni genetiche che svolgono un ruolo fondamentale nella genesi e nello sviluppo del cancro) riscontrabile nelle pazienti in corso di recidiva di un tumore della mammella è assai diverso da quello presente nelle pazienti in cui la recidiva non tende a svilupparsi o non si è ancora sviluppata. Questo presuppone la combinazione di una predisposizione genetica alla recidiva e di alcune modifiche epigenetiche acquisite durante la fase di recidiva e di metastasi. La comprensione e la mappatura di questa combinazione aiuterebbe gli oncologi a identificare i gruppi di pazienti ad alto rischio di recidiva, ha affermato un team di ricercatori coordinato dalla britannica Lucy Yates del Wellcome Trust Sanger Institute – Cancer Genome Project di Cambridge nel corso dell’European Cancer Congress (ECC 2015) svoltosi recentemente a Vienna.

La Yates e il suo team hanno analizzato i dati genetici di 1000 tumori della mammella (in 161 casi i campioni provenivano da recidive o metastasi, in 839 da tumori primari localizzati), identificando mutazioni somatiche in 365 geni coinvolti nei processi di carcinogenesi. “Abbiamo scoperto che alcune delle mutazioni che stimolano i processi di recidiva e di metastasi sono relativamente non comuni nei tumori analizzati alla prima diagnosi. Ma se la predisposizione genetica di partenza di un tumore alla recidiva si combina con alterazioni epigenetiche che occorrono in una fase successiva alla diagnosi, allora il trattamento che ha come target particolari mutazioni deve cambiare e adeguarsi man mano che la patologia progredisce (se progredisce), guidato da campionature periodiche dei tessuti tumorali”. Commenta Peter Naredi, professore di Chirurgia alla Sahlgrenska Academy della Göteborg University e Scientific Chair dell’European Cancer Congress 2015: “Si tratta di informazioni molto importanti nell’era della Medicina di precisione. Non solo dobbiamo scegliere il miglior trattamento possibile gazie all’aumentata conoscenza del tumore primario che andiamo a trattare, ma dovremmo considerare ogni recidiva come una diagnosi di tumore del tutto nuova, stabilendo il nuovo trattamento senza basarci semplicemente sulle vecchie informazioni raccolte sul tumore primario, ma facendo nuove indagini genetiche”.

Jorge Reis-Filho del Memorial Sloan Kettering Cancer Center va anche oltre: “È importante analizzare le caratteristiche genetiche delle metastasi, prima di prendere decisioni terapeutiche. L’estensione delle differenze nel repertorio delle mutazioni tra diversi siti metastatici di una stessa paziente è ancora da determinare, comunque, e così anche il modo migliore per ottenere campioni di materiale genetico nelle pazienti con tumore della mammella in metastasi”.

David Frati

▼ Yates L, Knappskog S, Martincorena I, Gerstung M, Stratton M, Lonning PE, Campbell P. The driver landscape of breast cancer metastasis and relapse. European Cancer Congress, Vienna 2015 – Abstract number: 1804