
Per il terzo anno consecutivo il congresso ASCO dedica un’attenzione tutta particolare all’universalità delle cure e alla necessità di ridurre sempre di più le disparità razziali in ordine ai trattamenti oncologici: «Tutti, ovunque, dovrebbero avere accesso alle migliori terapie possibili. Eppure, negli Stati Uniti, le persone appartenenti alle minoranze continuano a sperimentare sulla loro pelle disparità nelle terapie e di conseguenza nei tassi di sopravvivenza. Ma i risultati di uno studio che sarà presentato a Chicago rappresentano un solido passo avanti per colmare il divario, dimostrando che l’opportunità di allargare Medicaid offerta dall’Affordable Care Act, che consente agli Stati partecipanti di migliorare l’accesso all’assistenza sanitaria per le popolazioni svantaggiate, si traduce in migliori outcome e in un’attenuazione delle disparità razziali nella sopravvivenza al cancro», ha dichiarato Julie R. Gralow, Vicepresidente esecutiva dell’ASCO. Lo studio in questione attesta che la mortalità a due anni e le disparità razziali nella sopravvivenza dei pazienti con tumori gastrointestinali (GI) sono diminuite nel periodo successivo all’allargamento di Medicaid nel 2014.
A dire il vero, fin dalla sua nascita l’ASCO si è impegnata ad affrontare le disparità sanitarie nelle cure oncologiche, pubblicando diverse dichiarazioni e linee guida per evidenziare aree specifiche di preoccupazione e per indicare cosa fare per affrontare la questione dell’equità nelle cure, tra cui il Piano ASCO per l’equità, la diversità e l’inclusione, che descrive gli obiettivi dell’ASCO nei prossimi 3-5 anni nella ricerca, nell’istruzione e nella qualità delle cure. L’ASCO ha inoltre formulato raccomandazioni sulla riduzione delle disparità nelle cure oncologiche, sulla riduzione delle disparità attraverso l’Affordable Care Act e sulla definizione del futuro della ricerca sulle disparità sanitarie in campo oncologico.
Fonte: ASCO 2023 abstract #6546