
È ormai assodato che la dieta mediterranea rappresenta un fattore di protezione nei confronti del carcinoma colorettale. Tuttavia, non è chiaro quali siano gli alimenti specifici che contribuiscono maggiormente a questo effetto. Uno studio del Tel-Aviv Medical Center, i cui risultati sono stati presentati al XIX ESMO World Congress on Gastrointestinal Cancer di Barcellona (ESMO GI 2017), ha analizzato questo aspetto, individuando il pattern alimentare associato al rischio minore di sviluppare polipi pre-cancerosi: un apporto elevato di pesce e di frutta accompagnato da un consumo ridotto di bevande zuccherate.
I ricercatori hanno somministrato un questionario sulle abitudini alimentari a 808 persone di età compresa tra i 40 e i 70 anni, sottoposte a colonscopia per finalità di screening o diagnostiche ma non considerabili ad alto rischio di tumore colorettale. L’aderenza alla dieta mediterranea è stata definita considerando un consumo superiore alla media di frutta, verdura, legumi, frutta secca, cereali, pesce e pollame e inferiore di carne rossa e di bevande alcoliche e zuccherate. Dai risultati è emerso che, rispetto ai soggetti la cui colonscopia aveva messo in evidenza la presenza di polipi pre-cancerosi, quelli il cui esame aveva dato esito negativo mostravano un’aderenza maggiore alla dieta mediterranea. Il solo consumo di 2 o 3 elementi tipici di questo pattern alimentare è infatti risultato associato a una probabilità inferiore del 50% di sviluppare polipi a livello del colon e del retto. In particolare, il rischio minore in assoluto è emerso per i soggetti la cui dieta prevedeva un elevato consumo di pesce e di frutta e uno ridotto di bevande zuccherate. “Per ognuno di questi tre fattori, la probabilità di avere lesioni pre-cancerose avanzate è risultata ridotta del 30%, rispetto ai soggetti la cui alimentazione non includeva alcun componente della dieta mediterranea”, ha sottolineato Naomi Fliss Isakov, prima firma dello studio. “Per le persone che presentavano abitudini in linea con tutte e tre queste indicazioni il rischio è invece risultato ridotto del 86%. Il prossimo passo è ora quello di valutare questo pattern di associazioni in soggetti ad alto rischio”.
I risultati emersi sono in linea con quelli provenienti da altri studi che hanno indagato gli effetti protettivi di alimenti e nutrienti specifici, come la frutta secca e gli integratori di vitamina D. “Tuttavia – ha commentato Dirk Arnold, dell’Instituto CUF de Oncologia di Lisbona – è necessario vedere se questo effetto si associa a una riduzione della mortalità e in che termini un cambiamento delle proprie abitudini alimentari possa portare a dei benefici. In ogni caso, è utile prendere in considerazione questa dieta per tutti gli altri effetti sulla salute già dimostrati”.
Fabio Ambrosino
▼Isakov FI, Shira Z, Muriel W, et al. Abstract O-023 – Mediterranean diet components are negatively associated with advanced colorectal polyps in a population-based case-control study. ESMO GI 2017; ‘Session XIII: From Epidemiology to Prevention of GI Cancer’.