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È domenica, a Chicago

By 3 Giugno 2018Aprile 7th, 2021No Comments
Congressi

Quando Chicago era ancora un gigantesco mattatoio di manzi e di maiali, i suoi uomini più eminenti già ne vantavano la grandezza. Proprio questa spacconaggine, e non la persistente brezza che spira da sudovest, suggerirono all’editore newyorchese Charles Anderson Dana di soprannominarla “The Windy City”. Windy significa sì ventosa, ma anche sbruffona.

Non lo era Gilberto Lopes (University of Miami Health System), per quanto evidentemente soddisfatto, nel presentare in plenaria i dati del KEYNOTE-042, uno dei quattro studi prescelti per il loro potenziale impatto sulla clinica tra i più di 5800 abstract presentati quest’anno: l’immunoterapia con pembrolizumab è più efficace rispetto alla chemioterapia (standard attuale) per la maggioranza di pazienti affetti dalla più comune forma di tumore polmonare. Chi soffre di carcinoma polmonare non a piccole cellule con un’espressione di PD-L1 dell’1% o più, se trattato con pembrolizumab vive in media 4-8 mesi in più rispetto a chi riceve la chemio. Inoltre, si registrano meno eventi avversi gravi rispetto alla chemio (18% vs 41%).

Quello del NSCLC non è il solo standard terapeutico che si modifica grazie a studi presentati quest’oggi. Il trial di fase III TAILORx, presentato da Joseph Sparano (Albert Einstein Cancer Center, New York), finanziato federalmente e condotto su 10.273 donne con la forma più comune della malattia, cioè quella con recettori ormonali postivi e Her2-negativo, ha dimostrato che per la maggioranza delle donne (70% dei casi) dopo l’intervento chirurgico la chemioterapia può essere evitata.

Come già riportato più ampiamente da Oncoinfo oggi stesso, TAILORx è il più grande trial sul trattamento del carcinoma mammario mai condotto, e il primo di medicina di precisione basato sul confronto tra la combinazione di chemioterapia e ormonoterapia con la sola terapia ormonale. Grazie a questo studio, alla maggioranza delle donne con questa patologia – fin qui sovratrattate – verrà risparmiata la chemio.

Luciano De Fiore