
“Molti dei nostri pazienti usano i social media per cercare informazioni riguardo la loro malattia, per questo, in quanto operatori sanitari, vogliamo conoscere che tipo di contenuto possono trovare”. Così Rodrigo Sánchez-Bayona della Clinica Universidad de Navarra di Pamplona spiega il razionale dello studio che ha coordinato e che verrà presentato nei prossimi giorni come Poster al Congresso Annuale dell’European Society for Medical Oncology (ESMO) di Monaco di Baviera. Solo una parte di un più grande, multidisciplinare progetto che osserva la presenza delle differenti malattie nei social media che ha scelto di soffermarsi per il momento su uno dei tre tumori più comuni al mondo e la prima causa di morte per cancro nelle donne, nonché la patologia più menzionata globalmente su Twitter secondo una ricerca del 2014.
Per questa volta l’oggetto di studio non sono state le pazienti ma i contenuti dei loro tweet. Tutti quelli postati con l’hashtag #BreastCancer per un periodo di sette giorni sono stati collezionati e categorizzati dai ricercatori spagnoli, secondo il loro contenuto, scopo e le informazioni dell’utente, per poi essere raggruppati in quattro sottotemi: diagnosi, trattamento, prognosi e prevenzione. Dai dati raccolti emerge che solo uno su tre ha contenuti medici e meno del 15% incoraggia o esprime stigma nei confronti delle pazienti e della patologia. Il motivo più frequente dei tweet risulta dunque essere la condivisione delle esperienze dei pazienti. Una maniera innovativa e peculiare per aiutare e supportare chi ne ha bisogno, creando un innesco automatico di solidarietà non utopica, basata su informazioni perlopiù utili e veritiere. Infatti, tra i 3.703 tweet originali e i 2.638 retweet, il 90% delle informazioni mediche era appropriato. Probabilmente risultati positivi incentivati dal fatto che il 40% dei tweet derivasse da istituzioni e account pubblici ma sicuramente positivi per un’informazione ormai ricca di fake news. “I social media possono essere quindi – secondo Sanchez–Bayona – usati come un nuovo modo per fornire informazioni sulla prevenzione dei tumori e sull’educazione alla salute, non solo per i pazienti, ma per un pubblico molto più ampio”.
Una comoda opportunità di conoscenza e rapido aggiornamento, su una piattaforma di alto livello, come spiega Marina Garassino dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano: “Twitter è una piattaforma di alto livello molto più credibile di tanti altri social nework come Facebook, per questo non sono sorpresa di vedere che la maggioranza delle news pubblicate sono accurate. Interessante inoltre la possibilità che tale social network può dare ai medici di entrare in diretta comunicazione con quei pazienti che ormai cercano sul web le informazioni”.
Martina Argenziano
▼ Sanchez Bayona R, Chang-Azancot L, Alvarez de Mon MA, Llavero M, Vallejo et al. 360P_PR – Breast cancer in Twitter: A real-world data exploratory study. ESMO 2018.