
Si è svolto il 4 luglio 2017 a Roma, nella magnifica cornice di Villa Aurelia il meeting “Carcinoma mammario metastatico: stato dell’arte”, responsabili scientifici Paolo Marchetti, Patrizia Vici, Valentina Sini.
Paolo Marchetti, Direttore della UOC di Oncologia dell’Azienda Ospedaliera “Sant’Andrea” di Roma ci ha spiegato cosa si intende e cosa si dovrebbe intendere per Medicina di precisione e come gestire la complessità del trattamento del carcinoma mammario metastatico.
Marianna Nuti del Dipartimento di Medicina sperimentale di “Sapienza” – Università di Roma, Policlinico Umberto I ha posto l’accento sul ruolo dell’immunoterapia nel trattamento del tumore della mammella e su cosa sia la Medicina di precisione in questo ambito.
Giorgio Minotti del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma ci ha parlato delle importanti cardiotossicità legate al trattamento del carcinoma della mammella e di come prevenirle, diagnosticarle per tempo e arginarle.
Daniele Santini del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma ha invece approfondito il tema del deterioramento del tessuto osseo come effetto collaterale dell’ormonoterapia nelle pazienti con carcinoma mammario.
In Italia, oltre 30mila donne attualmente convivono con un carcinoma mammario metastatico. Grazie ai progressi diagnostici e terapeutici, alla disponibilità di nuovi farmaci antitumorali e migliori terapie di supporto, alla maggiore integrazione delle terapie sistemiche con le terapie loco-regionali, la sopravvivenza mediana globale della malattia metastatica è pari a 43-50 mesi nelle forme HER2-positive e a 30-45 mesi nelle forme HER2-negative e recettori ormonali positivi. Di fatto, malgrado non possa essere perseguita la finalità della guarigione, il carcinoma metastatico è usualmente una condizione cronica che richiede pertanto una corretta strategia terapeutica volta ad ottimizzare le diverse linee di trattamento. Gli obiettivi in questa fase di malattia sono principalmente un adeguato controllo della malattia, unitamente ad una migliore qualità di vita. Nel perseguire l’obiettivo del miglioramento della qualità di vita appare cruciale un’adeguata e precoce gestione dei sintomi correlati alla neoplasia e delle tossicità derivanti dai trattamenti stessi. Peraltro grande attenzione si pone alle innovazioni terapeutiche con l’ambizione di indirizzare il percorso terapeutico verso una personalizzazione delle cure. Le linee guida, i protocolli disponibili e i dati scientifici provenienti da studi clinici e/o meta analisi costituiscono un valido supporto per il clinico nella pianificazione terapeutica e nella definizione di algoritmi terapeutici nel rispetto della biologia tumorale. D’altra parte, i quesiti posti dalla pratica clinica non sempre trovano risposta nelle linee guida o nelle evidenze scientifiche attualmente disponibili. Appare pertanto fondamentale un confronto tra i clinici con l’obiettivo di attivare a condividere i presupposti per la pianificazione terapeutica. L’obiettivo dell’incontro è coinvolgere in un confronto aperto riguardo i trattamenti al momento disponibili, i loro benefici e la gestione delle tossicità ad essi correlati e guidare i clinici verso un percorso decisionale che traccia algoritmi terapeutici ideali e trasferibili nella realtà clinica quotidiana.