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Tra una settimana, l’ASCO a Chicago

By 21 Maggio 2014Aprile 7th, 2021No Comments
Congressi

Per quanto credito stia guadagnando negli ultimi anni il congresso europeo, specialmente quando gestito dall’ESMO, l’appuntamento americano continua a costituire un riferimento ineludibile per l’Oncologia mondiale. Come di consueto, anche quest’anno gli italiani daranno un contributo sostanziale al Congresso, sia per iscritti, sia per numero e qualità delle comunicazioni. Cosa attendersi quindi dall’edizione dell’ASCO ormai alle porte?

Pinto: «Aspettiamo tutti i risultati dello studio CALGB»

Secondo Carmine Pinto (Bologna), i punti di maggior rilievo saranno la delineazione di nuovi “bar” per i trial clinici, gli studi di combinazione nel melanoma, le prospettive per gli anti PD-1 e le sfide dell’immuno-target-terapia, la sequenza anti-EGFGR e anti-angiogenetico nel CCRM KRAS/RAS wild-type ed i nuovi dati molto attesi dello studio CALGB. Aspettative vive anche per lo studio AIO sul mantenimento con solo bevacizumab nel mCRC , per i nuovi farmaci nel NSCLC ed infine per i protocolli di follow-up e management nei sopravviventi.

Gridelli: «Occhio a anti PD-1 e anti PDL-1 »

Concorda Cesare Gridelli (Avellino) che si attende dati interessanti sulla immunoterapia con farmaci anti PD-1 e anti PDL-1.

Zaniboni: «Aspettiamo tutti i risultati dello studio CALGB»

Anche Alberto Zaniboni (Brescia) ritiene importanti le novità attese nel colon-retto metastatico KRAS wild-type: «Ovviamente aspettiamo tutti i risultati dello studio CALGB. Pare non sarà disponibile il dato di NRAS, quindi ci sarà da attendere ancora per chiudere la questione che ha appassionato gli oncologi di tutto il mondo. Ma perché porre limiti alla Provvidenza! Probabilmente, qualche dato sul mantenimento potrebbe aiutarci a definire meglio la nostra strategia terapeutica nella malattia avanzata». Per quanto riguarda più in generale i tumori colorettali, Zaniboni ritiene che «la chemioterapia resta e resterà ancora per vari anni una componente fondamentale della terapia di questa malattia. Attendiamo i dati (forse già a Barcellona a fine giugno) relativi alla nuova pirimidina orale TAS-102 che potrebbe aumentare l’armamentario terapeutico a disposizione».

Comandone: «La chemioterapia non è morta»

Sul ruolo ancora attuale dei chemioterapici, d’accordo anche Alessandro Comandone (Torino), secondo il quale  «la chemioterapia non è morta ed anzi si scoprono azioni nuove dei vecchi farmaci. Alcuni nuovi farmaci sono chemioterapici ed insieme target-therapies. Si dovrebbe cercare il miglior sinergismo tra CT e molecole a bersaglio molecolare, ora esplorato solo per 2-3 patologie». Nel campo dei tumori rari, invece, Comandone non prevede particolari novità. Riguardo invece la proteonomica, nota che «le proteine  subiscono le influenze di troppi fattori genetici ed epigenetici. Una proteina alterata può essere un marker per alcune  malattie già identificate, ma a mio modestissimo avviso lo studio degli acidi nucleici, pur con le sue incertezze, è foriero di risultati più riproducibili».

Ascierto: «mi auguro qualche buona notizia dal trial di adiuvante con ipilimumab»

Un paio d’anni fa, il melanoma fu il protagonista indiscusso del congresso americano. Anche nell’edizione che si affaccia, ci saranno diverse relazioni interessanti, secondo Paolo Ascierto (Napoli): «Tuttavia, considerando le notizie non entusiasmanti che arrivano dal fronte della terapia di combinazione con inibitori di BRAF e MEK ed i fallimenti dei recenti trial con vaccini peptidici nel trattamento adiuvante del melanoma, mi auguro qualche buona notizia dal trial di adiuvante con ipilimumab e conferme dei dati preliminari dello scorso anno riguardo i nuovi farmaci innovativi, come gli anti-PD-1 e PD-L1». D’altra parte, «le conoscenze molecolari sempre più profonde rappresentano la base per la possibilità di sviluppare nuovi agenti target (o combinazioni di questi): basti pensare agli inibitori di BRAF (per il melanoma) e di ALK (nel polmone) che hanno introdotto terapie importanti nella cura di alcune neoplasie. La conoscenza dei meccanismi molecolari di resistenza e gli altri meccanismi molecolari che sottintendono la trasformazione neoplastica serviranno a potenziare questi trattamenti e a prolungarne i benefici».

Lorusso: «Due grosse novità dal gruppo MITO»

Rispetto ai tumori ginecologici, i rumours pre ASCO non fanno presagire grandissime novità, secondo Ketta Lorusso (Milano): «Nel ginecologico, il profilo genico del tumore avrà sempre più ripercussioni sul trattamento. Questo vale sicuramente per i PARP inibitori, cui sembrano rispondere non solo le pazienti con la mutazione epigenetica del BRCA, ma tutta una serie di pazienti con tumori sierosi di alto grado con alterazioni di altri geni coinvolti nel sistema di ricombinazione omologa, ma vale anche per alcuni chemioterapici, come per esempio la trabectedina, di cui stiamo cercando di identificare i geni coinvolti nel meccanismo d’azione». Rispetto ai tumori ovarici, «due grosse novità – continua Ketta Lorusso – vengono proprio dal gruppo MITO, con la presentazione dei dati del pazopanib in combinazione al taxolo settimanale nella recidiva platino-resistente del carcinoma dell’ovaio e il risultato della trabectedina nelle pazienti pluritrattate con malattia platino-sensibile e fenotipo BRCAness».

A Chicago si parlerà anche molto di terapie patient-oriented. Per Paolo Ascierto, «le associazioni di pazienti, che stanno avendo un ruolo sempre più importante nell’oncologia, potrebbero essere i portavoce dei malati anche nell’ambito dei processi correlati alla ricerca clinica». Ketta Lorusso ne conviene: «Inserendo le rappresentanti delle associazioni pazienti nei processi decisionali del disegno di uno studio clinico e dando loro più voce all’interno dei gruppi cooperativi di ricerca e nei comitati etici».  Anche perché, a detta di Cesare Gridelli, la voce dei pazienti è «fondamentale quando si prospetta una ricerca delle alterazioni genetiche del tumore e della successiva proposta di trattamento in base ai risultati».

Vedremo presto quali attese Chicago saprà confortare.