
Ramucirumab in II linea più chemioterapia standard ritarda la progressione di malattia ed aumenta la sopravvivenza nei pazienti affetti da tumore colorettale avanzato. Sono stati presentati a San Francisco nuovi risultati dello studio internazionale di fase III RAISE, condotto su 1072 pazienti con tumore colorettale avanzato metastatico in progressione di malattia nel corso o successivamente ad una terapia iniziale. I dati dimostrano che la combinazione del farmaco a bersaglio molecolare ramucirumab e FOLFIRI assicura un vantaggio medio in termini di sopravvivenza globale (OS) di sei settimane, rispetto al solo standard con FOLFIRI (tempo medio a progressione di 5,7 mesi nel braccio con ramucirumab contro i 4,5 mesi del braccio con terapia standard). Nonostante la riduzione di volume del tumore fosse pressoché analoga nei due bracci (13,4% in quello con ramucirumab contro il 12,5% nell’altro), la mediana di sopravvivenza globale è risultata di 13,3 mesi nel braccio con ramucirumab (somministrato a 8 mg/kg IV), contro gli 11,7 mesi del braccio di controllo.
Ramucirumab è un anticorpo monoclonale umanizzato della classe IgG1 che ha come bersaglio il dominio extracellulare del VEGFR-2. Questi dati dischiudono una nuova strategia per la II linea di trattamento, in particolare al ricordo ad una combinazione di un farmaco anti-angiogenico con la chemioterapia standard in coloro che vanno a progressione dopo la chemioterapia di I linea e bevacizumab. Lo studio RAISE ha infatti centrato l’end-point primario, dimostrando un miglioramento statisticamente significativo dell’OS nel braccio con ramucirumab nella terapia di II linea del tumore colo rettale metastatico.
È davvero significativo poter disporre adesso di un’altra sicura opzione di trattamento che aumenta i benefici in II linea.
«Il cancro avanzato del colon-retto è una malattia incurabile, particolarmente difficile da trattare quando la terapia iniziale perde di efficacia», nota il primo autore dello studio, Josep Tabernero (Vall d’Hebron Institute of Oncology, Barcellona). «Il nostro lavoro includeva anche pazienti con tumori a crescita rapida, il che dimostra ancor più quanto i dati siano rilevanti anche per quei pazienti che incontriamo realmente nella pratica clinica. È davvero significativo poter disporre adesso di un’altra sicura opzione di trattamento che aumenta i benefici in II linea». Secondo Tabernero, tuttavia, per quanto questo studio dimostri chiaramente che ramucirumab apporta un miglioramento alla chemioterapia con FOLFIRI, i risultati non dovrebbero essere estrapolati per altri regimi chemioterapici, senza ulteriori studi clinici. Sono necessarie ulteriori ricerche anche per esplorare i potenziali benefici di ramucirumab dopo il trattamento di I linea con cetuximab.
Com’è noto, anche altri inibitori dell’angiogenesi hanno dimostrato efficacia nel trattamento di II linea del tumore del colon-retto avanzato, come bevacizumab e ziv-aflibercept, mentre regorafenib si è dimostrato efficace per le forme refrattarie. Bevacizumab e ziv-aflibercept sono approvati dall’FDA per l’uso in combinazione con la chemioterapia, mentre regorafenib è approvato come terapia stand-alone per i pazienti con tumore colorettale metastatico precedentemente trattato.
▼ RAISE: A randomized, double-blind, multicenter phase III study of irinotecan, folinic acid, and 5-fluorouracil (FOLFIRI) plus ramucirumab (RAM) or placebo (PBO) in patients (pts) with metastatic colorectal carcinoma (CRC) progressive during or following first-line combination therapy with bevacizumab (bev), oxaliplatin (ox), and a fluoropyrimidine (fp). Abstract 512 – ASCO GI, San Francisco 2015.