
Non solo tumori della cervice: il vaccino per il papillomavirus (HPV) potrebbe ridurre il numero di infezioni orali causate dallo stesso agente virale, andando a incidere positivamente sulla prevalenza dei carcinomi del cavo orale. Secondo uno studio dell’Ohio State University i cui risultati saranno presentati al meeting annuale dell’ASCO in programma dal 2 al 6 giugno 2017 a Chicago, il rischio di contrarre infezioni orali da HPV in grado di evolvere in una neoplasia sarebbe ridotto dell’88% tra i soggetti sottoposti ad almeno una dose del vaccino.
I ricercatori hanno analizzato i dati raccolti dal 2009 al 2016 attraverso un sondaggio, il National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES), che indaga il livello di salute dei cittadini americani. In particolare, hanno valutato la prevalenza di quattro varianti del virus dell’HPV (16, 18, 6 e 11) in una popolazione di 2627 giovani adulti di età compresa tra i 18 e i 33 anni, suddividendoli tra vaccinati (sottoposti a una o più dosi di vaccino per l’HPV) e non vaccinati. Per quanto riguarda il tasso di vaccinazione è emerso che solo il 18,3% dei partecipanti di età inferiore ai 26 anni aveva ricevuto almeno una dose del vaccino contro l’HPV, con una copertura pari al 6,9% tra i maschi e al 29,2% tra le femmine. La prevalenza di infezioni orali da HPV è risultata significativamente inferiore tra i soggetti vaccinati (0,11%) rispetto a quelli non vaccinati (1,61%), mettendo in evidenza una riduzione dell’88% del rischio di contrarre il virus tra gli individui sottoposti alla profilassi. Al contrario, per quanto riguarda le infezioni orali causate dai 33 tipi di HPV non coperti dal vaccino non sono emerse differenze, in termini di prevalenza, tra soggetti vaccinati e non vaccinati (4% vs. 4,7%). Tuttavia i ricercatori hanno stimato che, proprio a causa della scarsa copertura vaccinale, l’impatto del vaccino sulla prevalenza delle infezioni orali è da considerarsi attualmente modesto, con una riduzione media totale pari solo al 17% (25% tra le donne, 7% tra gli uomini). “Nonostante sia incoraggiante vedere come il vaccino per l’HPV protegga anche dalle infezioni orali, – sostiene Maura Gillison, responsabile della ricerca presso la Ohio State University – al momento l’impatto è inferiore alle aspettative, soprattutto tra gli uomini, a causa della scarsa copertura vaccinale”.
Il vaccino per l’HPV è attualmente indicato per la prevenzione dei tumori della cervice, della vulva, della vagina e dell’ano nelle pazienti di sesso femminile, mentre protegge solo da quelli dell’ano per quanto riguarda i maschi. Non è chiaro, invece, quanto questo protegga dai carcinomi della bocca causati dalle infezioni orali associate al virus. Tuttavia, “il vaccino per l’HPV è una delle maggiori conquiste fatte negli ultimi decenni nell’ambito della prevenzione del cancro”, conclude Gillison . “I genitori che decidono di vaccinare i propri figli dovrebbero realizzare che questa profilassi potrebbe garantire benefici ulteriori, coma la protezione dai carcinomi della bocca associati alle infezioni orali da HPV”.
Fabio Ambrosino
▼ Gillison ML, Broutian T, Graubard B et al. Impact of prophylactic human papillomavirus (HPV) vaccination on oral HPV infections among young adults in the U.S. Abstract 6003, ASCO Annual Meeting 2017.