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ASCO 2017: tumore colorettale, stessi risultati con CT post-chirurgica più breve

By 4 Giugno 2017Aprile 7th, 2021No Comments
Congressi

Ottenere gli stessi benefici e, allo stesso tempo, ridurre gli effetti collaterali. È possibile riassumere così i dati ‒ presentati oggi alla sessione plenaria dell’Annual Meeting dell’ASCO in corso a Chicago ‒ su uno studio che ha messo a confronto l’efficacia di una chemioterapia della durata standard di 6 mesi con una della durata di 3 mesi in pazienti precedentemente sottoposti a intervento chirurgico per il trattamento di un cancro del colon al terzo stadio.

I ricercatori hanno aggregato i dati relativi a più di 12.800 pazienti reclutati in 6 studi condotti in 12 diversi paesi del Nord America, dell’Europa e dell’Asia, col fine di comprendere se una chemioterapia (FOLFOX o CAPOX) della durata di tre mesi fosse efficace quanto una della durata standard di sei mesi. Dai risultati è emerso che un trattamento di tre mesi si associa a una riduzione della probabilità di non andare incontro a recidiva inferiore solo dell’1% rispetto a un trattamento della durata di sei mesi (74,6% vs. 75,5%). Inoltre, per i pazienti caratterizzati da un basso rischio (il 60% di quelli reclutati) la differenza è risultata addirittura minore (83,1% vs. 83,3%). “Queste evidenze possono essere applicate, a livello globale, a 400000 pazienti affetti ogni anno da cancro del colon”, ha commentato Axel Grothey, oncologo del Mayo Clinic Cancer Center di Rochester e senior author dello studio.

“Per il 60% di questi, caratterizzati da un basso rischio di recidiva, la chemioterapia di tre mesi potrebbe diventare il nuovo standard di cura”. Inoltre, un dato particolarmente significativo fa riferimento a uno degli effetti collaterali associati a un agente incluso nella nel regimo chemioterapico standard (oxaliplatin): i danni ai nervi. Infatti, più a lungo un paziente è sottoposto a trattamento con oxaliplatin e maggiore è la probabilità che questo vada incontro a conseguenze a livello nervoso, con conseguenti intorpidimento, formicolio e dolore. Non a caso, la presenza di questi sintomi è risultata meno frequente nei pazienti sottoposti a tre mesi di chemioterapia, rispetto a quelli sottoposti a sei mesi di trattamento (15% vs. 45% con FOLFOX e 17% vs. 48% con CAPOX). “Molti effetti collaterali, come la perdita dei capelli, spariscono col tempo. Ma i danni ai nervi sono conseguenze con cui i pazienti devono convivere per il resto della loro vita”, ha aggiunto Grothey.

Ma affrontare una chemioterapia di lungo corso significa anche andare incontro a diarrea e fatigue, un numero maggiore di visite specialistiche, prelievi del sangue più frequenti e una maggiore quantità di tempo lontani dal lavoro e dalle interazioni sociali. “Per questo motivo spero che questo studio influenzi in futuro la vita la vita di molti dei nostri pazienti affetti da cancro del colon e ci permetta di fornire loro un approccio personalizzato”, ha sottolineato Nancy Baxter, portavoce dell’ASCO. “Per quanto trovare una risposta alla domanda ‘possiamo dare meno terapie?’ sia un obiettivo centrale per medici e pazienti, non capita molto spesso di vedere risultati di questo tipo”.

Flavia Longo

▼ Shi Q, Sobrero AF, Shields AF, Yoshino T, Paul J, et al. Prospective pooled analysis of six phase III trials investigating duration of adjuvant (adjuv) oxaliplatin-based therapy (3 vs 6 months) for patients (pts) with stage III colon cancer (CC): The IDEA (International Duration Evaluation of Adjuvant chemotherapy) collaboration.Abstract LBA1, ASCO Annual Meeting 2017.