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ASCO 2017: NSCLC ALK+, alectinib migliora la PFS

By 5 Giugno 2017Aprile 7th, 2021No Comments
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“Il fatto che una seconda generazione di trattamenti a bersaglio molecolare arresti la crescita del tumore al polmone in stadio avanzato per più di due anni e al tempo prevenga le metastasi cerebrali è un risultato di notevole importanza per questa patologia così difficile”. Lo afferma John Heymach (University of Texas MD Anderson Cancer Center), commentando i risultati dello studio ALEX presentato all’ASCO di Chicago che hanno individuato in alectinib un’opzione di trattamento di prima linea più efficace rispetto alla terapia standard del polmone non a piccole cellule (NSCLC) ALK positivo.

Lo studio di fase 3 ha randomizzato 303 pazienti con NSCLC ALK positivo di stadio 3B o 4 a ricevere alectinib o crizotinib, attuale standard terapeutico. Il più recente inibitore di ALK ha mostrato una riduzione del 53% del rischio di progressione o morte rispetto al crizotinib, arrestando la crescita tumorale con una mediana maggiore di 15 mesi (con una progressione libera da malattia di 25,7 mesi rispetto ai 10,4 mesi di crizotinib). “Questo è il primo studio globale sul confronto tra alectinib e crizotinib nel tumore del polmone ALK positivo e consacra alectinib come il nuovo standard di cura per il trattamento iniziale in questo setting di pazienti”, afferma l’autrice dello studio Alice T. Shaw, Direttore del Thoracic Oncology at Massachusetts General Hospital Cancer Center di Boston. “Nessuno poteva immaginare che sarebbe stato possibile frenare così a lungo la progressione del tumore del polmone. La maggior parte delle terapie a bersaglio molecolare sono associate ad una mediana di progressione libera da malattia di circa 12 mesi”.

Rispetto a crizotinib, alectinib ha inoltre evidenziato una maggior efficacia nel controllo e nella prevenzione delle metastasi cerebrali. Sebbene entrambi siano in grado di attraversare la barriera emato-encefalica, l’incidenza di metastasi a 12 mesi è molto minore con alectinib che con crizotinib, con un tasso del 9% contro il 41%, rispettivamente. “Alectinib è stato particolarmente efficace nel controllare e prevenire le metastasi cerebrali e questo ha un impatto positivo sulla qualità di vita dei pazienti”, ha sottolineato Shaw.

E a proposito di qualità di vita, il nuovo inibitore di ALK ha anche dimostrato una minor insorgenza di effetti collaterali di grado severo – fra i più comuni causati da alectinib: fatigue, costipazione, dolori muscolari, sudorazione – con una percentuale del 41% contro il 50% di pazienti trattati con crizotinib, generalmente connesso a problemi gastrointestinali e disturbi epatici.

Dei tumori del polmone non a piccole cellule circa il 5% sono ALK positivi. Tale percentuale mostra una organizzazione genetica dove il gene ALK è fuso con un altro gene. Negli Stati Uniti le diagnosi di NSCLC ALK positivo sono circa 12.500 ogni anno. Crizotinib, il primo farmaco mirato specificamente al target di ALK, è stato approvato dalla Food and Drug Administration nel 2011. Anche se la maggior parte dei pazienti mostra un beneficio iniziale con crizotinib, tipicamente il tumore ricomincia la sua crescita entro un anno. Alectinib è la nuova generazione, più potente, degli inibitori di ALK. Approvato inizialmente nel 2015 per i pazienti con NSCLC in progressione dopo crizotinib. Da qui in avanti i ricercatori di Boston saranno impegnati nel seguire i pazienti dello studio ALEX per determinare se il vantaggio di alectinib in termini di PFS si tradurrà in un maggior beneficio per la sopravvivenza globale. Intanto diverse altre sperimentazioni sono state avviate per valutare il confronto di crizotinib con altri inibitori di ALK di nuova generazione.

Giulia Volpe

▼ Tsang Shaw A, Peters S, Mok T, Gadgeel SM, Ahn JS, Ou SHI, Perol M, Dziadziuszko R et al. Alectinib versus crizotinib in treatment-naive advanced ALK-positive non-small cell lung cancer (NSCLC): Primary results of the global phase III ALEX study. Abstract LBA9008, ASCO Annual Meeting 2017.