
Un nuovo tipo di immunoterapia potrebbe portare a una remissione clinica nei casi di mieloma multiplo. Questo è ciò che emerge da un trial presentato all’Annual Meeting dell’ASCO, in cui i ricercatori hanno indagato l’efficacia di un trattamento basato su linfociti T modificati in modo da esprimere un CAR diretti contro l’antigene di maturazione delle cellule B (BCMA). I risultati hanno messo in evidenza segni di remissione nel 94% dei casi e, inoltre, con effetti collaterali moderati.
Gli autori hanno presentato i dati relativi a 35 pazienti affetti da mieloma multiplo recidivante/refrattario a cui è stata somministrata una terapia con linfociti T ingegnerizzati. Questi, dopo essere stati prelevati dai pazienti stessi, sono stati modificati geneticamente in modo da individuare e aggredire le cellule tumorali, per la prima volta agendo contro il BCMA. I risultati hanno messo in evidenza un tasso di risposta oggettiva del 100%, mentre segni di remissione clinica del mieloma multiplo si sono manifestati, a due mesi dall’inizio della terapia, in 33 pazienti (94%). Attualmente, 14 di questi mostrano una risposta completa stringente (sCR), 1 una risposta parziale e 4 hanno raggiunto una remissione parziale VgPR). È stato registrato solo un caso di progressione di malattia a partire da una condizione di VgPR: in un paziente una lesione extramidollare è ricomparsa tre mesi dopo essere sparita dalle scansioni TC. Al contrario, non si sono verificati casi di ricaduta tra i pazienti caratterizzati da sCR. Inoltre, tutti e 5 i pazienti seguiti per più di un anno (12-14 mesi) sono rimasti in una condizione di sCR e risultati liberi da malattia minima residua. Una sindrome da rilascio di citochine (CRS), un effetto collaterale comune e potenzialmente pericoloso delle terapie basate sui linfociti CAR-T, si è verificata nell’85% dei soggetti, ma in forma transitoria. Inoltre, nella maggior parte dei pazienti i sintomi associati (febbre, ipotensione, difficoltà respiratorie e problemi a diversi organi) sono risultati di moderata intensità e facilmente gestibili. Gli unici due casi gravi sono stati trattati con successo con tocilizumab, farmaco in grado di ridurre l’infiammazione comunemente usato in questa condizione. “Nonostante i recenti progressi raggiunti nell’ambito della chemioterapia abbiano permesso di aumentare le aspettative di vita dei pazienti con mieloma multiplo, questa rimane una patologia incurabile”, ha sottolineato Wanhong Zhao, associate director of hematology al The Second Affiliated Hospital della Xi’an Jiaotong University. “Sembra invece che con questo nuovo tipo di immunoterapia esista una possibilità di cura, ma è necessario seguire i pazienti per più tempo per poterlo dire con certezza”.
I ricercatori hanno in programma di includere nello studio 100 soggetti, provenienti da quattro strutture ospedaliere cinesi. “Nel 2018 vogliamo lanciare un trial clinico simile negli Stati Uniti”, ha concluso Zhao. “In seguito vorremmo capire se la terapia basata sui linfociti T modificati in modo da esprimere CAR diretti contro il BCMA possa portare benefici anche ai pazienti con un mieloma multiplo di nuova diagnosi”.
Fabio Ambrosino
▼ Fan F, Zhao W, Liu J, He A, Chen Y, et al. Durable remissions with BCMA-specific chimeric antigen receptor (CAR)-modified T cells in patients with refractory/relapsed multiple myeloma. Abstract LBA3001, ASCO Annual Meeting 2017.