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ASCO 2016: mammella ER+, sì prolungamento della TO

By 13 Giugno 2016Aprile 7th, 2021No Comments
Congressi

Nelle donne con carcinoma della mammella ER positivo di stadio iniziale in post-menopausa estendere il trattamento con inibitori dell’aromatasi (AI)  per ulteriori 5 anni, dopo gli iniziali 5, porta a una riduzione del 35% di recidiva neoplastica senza impattare negativamente sulla qualità di vita.

Questo l’importante risultato emerso da due studi canadesi presentati in un’affollata sessione plenaria nella terza giornata del Meeting ASCO.

Il primo trial (abstract LBA1) di fase 3 ha arruolato 1918 donne già sottoposte per cinque anni a trattamento con  un inibitore dell’aromatasi (AI), a prescindere da eventuali precedenti terapie con tamoxifene.
Le pazienti venivano randomizzate 1:1 a ricevere letrozolo o placebo. Il 90% di  esse iniziava il nuovo ciclo di trattamento entro i 6 mesi dal completamento del primo ciclo.

A una mediana di follow-up di 6,3 mesi si assisteva a una riduzione del 34% di recidiva neoplastica nel braccio trattato con l’AI  letrozolo, rispetto  a quello randomizzato a placebo, evidenziando, quindi, un effetto protettivo dell’inibitore dell’aromatasi.
Non si osservavano, invece, differenze statisticamente significative tra i due bracci in termini di sopravvivenza globale a 5 anni.

“I risultati emersi sono di grande importanza”, ha commentato Paul Goss, Direttore della Breast Cancer Research al Massachusetts General Hospital di Boston. “Confermano a medici e pazienti che prolungare la terapia con inibitori dell’aromatasi ha un effetto protettivo contro l’insorgenza di recidive, fugando eventuali dubbi ancora in essere”.

Nel secondo studio (abstract LBA506), condotto sulla stessa popolazione di pazienti del primo,  la qualità di vita, attestata attraverso i Patient Reported Outcome (PRO), veniva misurata utilizzando sia l’usuale questionario Short Form 36 (SF-36), sia un questionario specifico per pazienti in menopausa , il MENQOL.
Circa l’85% delle 1428 pazienti eleggibili a rispondere alla survey iniziale, completava i questionari di follow-up a 12, 24, 36, 48, e 60 mesi.

In generale, per quanto concerne la qualità di vita, non si osservavano, differenze significative tra i  due bracci a dimostrazione di un buon profilo di  tollerabilità degli AI che viene riconosciuto dalle stesse pazienti.

“Un’ampia percentuale di donne con tumore della mammella in fase iniziale fa parte, per fortuna, delle cosiddette lungo-sopravviventi. Poiché la terapia ormonale viene somministrata per molto tempo, è veramente importante valutare come le pazienti si sentano”, ha concluso Julie Lemieux, del Centre hospitalier universitaire de Québec prima autrice dello studio.

Fonte:

Goss PE, Ingle JN, Pritchard K, et al. A randomized trial (MA. 17R) of extending adjuvant letrozole for 5 years after completing an initial 5 years of aromatase inhibitor therapy alone or preceded by tamoxifen in postmenopausal women with early-stage breast cancer. J Clin Oncol. 2016; 34 (suppl; abstr LBA1).

Patient-reported outcomes from MA.17R: A randomized trial of extending adjuvant letrozole for 5 years after completing an initial 5 years of aromatase inhibitor therapy alone or preceded by tamoxifen in postmenopausal women with early-stage breast cancer. J Clin Oncol. 2016; 34 (suppl; abstr LBA506).