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ASCO 2016: i big data si fanno strada in Oncologia

By 5 Giugno 2016Aprile 7th, 2021No Comments
Congressi

Numerosi i trial presentati ad ASCO 2016 riguardanti i big data e il loro potenziale impatto sull’Oncologia oppure realizzati con l’utilizzo di big data: ne abbiamo selezionati due tra i più interessanti e innovativi, uno per ciascuna di queste categorie. Ricordiamo che “big data” è il termine usato per descrivere “una raccolta di dati così estesa in termini di volume, velocità e varietà da richiedere tecnologie e metodi analitici specifici per l’estrazione di valore”. L’obiettivo strategico è quello di estrarre informazioni aggiuntive rispetto a quelle che si potrebbero ottenere analizzando piccole serie prendendo in esame giganteschi dataset.

I ricercatori coordinati da Jennifer Brooke Goldstein dell’University of Texas e dell’MD Anderson Cancer Center di Houston hanno illustrato le performance del Translational Research Accelerator (TRA), una piattaforma informatica messa a punto proprio al MDACC per integrare i dati clinici degli oltre 900.000 pazienti ospedalizzati a Houston dal 2012 a oggi e delle oltre 1,3 milioni di visite ambulatoriali effettuate. I dati inseriti nel TRA riguardano tra l’altro prelievi ematici, piani terapeutici, sintomi, referti diagnostici, test di laboratorio, trattamenti e procedure chirurgiche effettuate, dati demografici, storia familiare, eventi avversi, effetti collaterali, dati genetici e molecolari. La piattaforma TRA si è mostrata in grado di processare e integrare questa mole enorme di dati ‒ continuamente aggiornata dal personale MDACC ‒ in un brevissimo periodo di tempo. Il personale utilizzando una interfaccia molto facile da usare è in grado di aggregare questi dati come è necessario generando in tempo reale analisi, grafici e report.

Un team di ricercatori coordinato da Xabier Garcia-Albeniz dell’Harvard School of Public Health di Boston invece si è chiesto: “I big data possono dirci cose che i clinical trial non riescono a dirci?” e ha applicato l’interrogativo alla valutazione dell’efficacia della colonscopia come screening di massa per la prevenzione dei tumori colorettali (CRC). I dati necessari alla valutazione sono stati reperiti dal database di Medicare, perché dal 2001 vengono rimborsate le colonscopie senza limiti di età. I ricercatori hanno messo a confronto l’outcome di tutte le colonscopie effettuate tra 2004 e 2012 (1.891.671) vs. nessuno screening per lo stesso periodo. Prendendo in esame la fascia d’età 70-74 anni il rischio di CRC è risultato del 2,22% nel braccio colonscopia e del 2,67% nel gruppo “no screening”. Risultati che suggeriscono un beneficio rilevante nell’effettuare screening mediante colonscopia in questa fascia d’età, mentre i dati su pazienti più anziani sono stati meno positivi.

David Frati

Fonti:

▼2016 ASCO Annual Meeting Abstract No: e23160. Goldstein JB, Beird H, Zhang J, Belmont C, Lari B, Mynhier M, Pathak D, Basu P, Jin J, Barbosa G, Kell T, Punugoti V, Suh E, Smith B, Chin L, Futreal A. Tackling “big data” for accelerating cancer research. J Clin Oncol 34, 2016 (suppl; abstr e23160).
▼ 2016 ASCO Annual Meeting Abstract No:e23202. Beird H, Goldstein JB, Zhang J, Narayanan S, Belmont C, Lari B, Fassett R, Pathak D, Akella P, Jin J, Barbosa G, Kell T, Punugoti V, Suh E, Smith B, Futreal A. A case-study using big data to increase scientific productivity in cancer research. J Clin Oncol 34, 2016 (suppl; abstr e23202).
▼2016 ASCO Annual Meeting Abstract No:1563. Garcia-Albeniz X, Hsu J, Bretthauer M, Hernan M.  Can big data tell us what clinical trials don’t? Screening colonoscopy to prevent colorectal cancer in individuals aged 70-79 years. J Clin Oncol 34, 2016 (suppl; abstr 1563).